di AMDuemila
L'autore Cappello è finito in ospedale per accertamenti. Stavano indagando sull'omicidio Naro
Stavano facendo un'inchiesta sul misterioso omicidio del giovane Aldo Naro, ucciso 4 anni fa durante una serata trascorsa nella discoteca Goa del popolare quartiere Zen, quando un uomo ha aggredito l'inviato de "Le Iene", Ismaele La Vardera, ed il suo autore ed operatore, Massimo Cappello. Ad aver la peggio è stato proprio quest'ultimo, colpito con calci e pugni, e finito in ospedale. Il fatto, come riporta il sito de "Le Iene", è avvenuto questa notte.
Per l’omicidio del 25enne Aldo i giudici hanno condannato a 10 anni un giovane 17enne, reo confesso. Condannati a 2 anni anche tre buttafuori del locale, mentre sono stati assolti dall’accusa di rissa e favoreggiamento altri 5 giovani.
Tra le persone che Le Iene sono andate a sentire c’è una giovane ragazza, che lavora in un noto teatro cittadino. Ed è proprio all'uscita dal teatro che si è consumata l'aggressione e a raccontarlo è proprio La Vardera: “All’uscita ci ha raggiunto un uomo, il fidanzato della ragazza. L’uomo all’inizio si avvicina alla telecamera e ci minaccia verbalmente e poi all’improvviso si scaglia con violenza sull’operatore, che è quello che ha riportato i danni maggiori ed è dovuto andare in ospedale per gli accertamenti”.
“Per la morte di Aldo Naro, un giovane perbene e dalla faccia pulita è stata condannata una persona ma non c’è ancora assoluta chiarezza su ciò che è successo - ha spigato l'inviato de "Le Iene" parlando dell'inchiesta che stanno conducendo - Noi da oltre un mese e mezzo stiamo cercando di ricostruire la vicenda, andando a sentire amici e conoscenti di Aldo e quanti quella notte alla discoteca Goa hanno assistito al pestaggio del ragazzo. Oggi più che mai, dobbiamo rilanciare un hashtag che è diventato virale: #giustiziaperaldonaro”. Nel sito del programma è possibile vedere il video dell'aggressione, scattata all'improvviso.
La Vardera ha anche annunciato che sporgerà denuncia contro l'uomo che nel video alcuni chiamano "Marco": "Noi non abbiamo nessuna intenzione di fermarci e anzi andremo avanti con maggiore fermezza nel tentativo di chiarire le cause e le responsabilità per la morte di Aldo e presenteremo anche denuncia per questa aggressione, anche per tentata rapina perché chi ci ha aggredito voleva portare via la telecamera con il girato”.
Ad Ismaele La Vardera e al suo operatore tutta la vicinanza e la solidarietà da parte della redazione di ANTIMAFIADuemila