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carabinieri auto c imagoeconomica 23di Davide de Bari
L'ex reggente di Resuttana ha rivelato nuove circostanze riguardo due omicidi del 2007

Sergio Macaluso, ex reggente del mandamento di Resuttana, ha rivelato agli investigatori nuove circostanze su due vecchi omicidi. Parole che hanno trovato un riscontro nelle dichiarazioni di un altro pentito, Domenico Mammi e che hanno portato così i carabinieri del comando provinciale di Palermo, guidati dal colonnello Antonio Di Stasio, ad eseguire un'ordinanza di custodia cautelare, su ordine della Dda di Palermo, nei confronti di Francesco Lo Iacono, e dei fratelli Corrado e Domenico Spataro, rispettivamente nipote e cognati del collaboratore Macaluso, per gli omicidi di Giuseppe Lo Baido, avvenuto il 13 luglio del 2007 e di Giuseppe Cusumano, il 2 settembre del 2011 a Partinico (PA). 
Cusumano fu picchiato e poi freddato con tre colpi calibro 7.65. Il corpo fu rinvenuto nell'atrio di una palazzina del centro di Partinico. L'uomo si occupava di agricoltura ed edilizia e nel 2001 fu arrestato perché sorpreso a prendersi cura di una piantagione di marijuana nelle campagne di Menfi, insieme al nipote del boss Giovanni Bonomo. Addirittura due mesi prima dell'omicidio gli era stata bruciata la macchina. Il secondo omicidio è quello di Giuseppe Lo Baido, 36 anni, assassinato a Partinico. I sicari attesero che parcheggiasse il suo fuoristrada per farlo fuori con tre colpi sparati uno al volto e due alla nuca. 
Le indagini dei carabinieri hanno ricostruito che i due agguati sarebbero stati la vendetta di Francesco Lo Iacono e dell'ex reggente Sergio Macaluso per l'omicidio di Maurizio Lo Iacono, ucciso il 3 ottobre del 2005. L'inchiesta è una tranche dell'operazione Talea del 2017 nei confronti degli esponenti dei mandamenti mafiosi palermitani di Resuttana e di San Lorenzo. Durante le indagini sono state intercettate alcune conversazioni in cui Sergio Macaluso raccontava di avere partecipato ad alcuni omicidi. E' lo stesso Macaluso che una volta diventato collaboratore di giustizia fa luce sui delitti. L'omicidio di Giuseppe Lo Baido era stato commesso con la complicità del cognato Corrado Spataro e l'omicidio di Giuseppe Cusumano con la complicità dell'altro cognato, Domenico Spataro, il quale aveva sostituito il fratello Corrado che, in quel periodo, era agli arresti domiciliari.
Francesco Lo Iacono e Corrado Spataro erano già stati arrestati nell'operazione Talea accusati di danneggiamento a mezzo incendio aggravato dalle modalità mafiose e associazione mafiosa ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Domenico Spataro, incensurato, è stato arrestato in provincia di Agrigento nel corso della notte.
Per gli investigatori gli omicidi sarebbero da inquadrare all'interno della faida per la scalata al potere all'interno del clan di Partinico. 

Foto © Imagoeconomica

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