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arresti carabinieri webIn manette anche Giuseppe Biondino, figlio dell’autista di Riina
di AMDuemila
C’è una nuova “gola profonda” in seno a Cosa nostra. Ha iniziato infatti a collaborare con la giustizia Sergio Macaluso, dagli inquirenti ritenuto uno dei capi del mandamento di Resuttana-San Lorenzo, in carcere da un anno e mezzo e colpito da un’ordinanza di custodia cautelare lo scorso dicembre nell’inchiesta Telea (quella in cui finirono in manette 25 mafiosi tra i quali Mariangela Di Trapani, moglie del boss Madonia).
Il particolare è emerso questa mattina nell’ambito dall'indagine della dda che ha portato al fermo di cinque mafiosi, tra cui Giuseppe Biondino, il figlio dell'ex autista di Totò Riina, Salvatore Biondino.
Con le sue dichiarazioni Macaluso ha dato un contributo rilevante al lavoro dei magistrati soprattutto ricostruendo i ruoli dei nuovi vertici della cosca e l'investitura di Biondino al comando del clan. Macaluso, che da qualche settimana riempie pagine di verbali, ha rivelato, tra l'altro, di aver partecipato alla riunione in cui il figlio dell'ex autista del Capo dei capi corleonese sarebbe stato nominato capo.
Così stamattina è scattato il nuovo blitz dei carabinieri del nucleo Investigativo che su disposizione della Dda di Palermo hanno arrestato cinque persone con le accuse di mafia ed estorsione. Il fermo era necessario in quanto i cinque si preparavano a fuggire.
I provvedimenti sono stati firmati dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Salvo De Luca e dai pm Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi. Biondino, nei mesi scorsi, aveva lasciato più volte Palermo per andare in Spagna con l'intenzione di organizzare la sua imminente latitanza. Arrestato anche Francesco Lo Iacono, altra parentela di "rango" in Cosa nostra: è il nipote del boss Maurizio Lo Iacono, storico capomafia di Partitico ucciso il 4 ottobre 2005 in seguito ai contrasti sorti tra la sua famiglia e un altro clan storico della zona, quello dei Vitale.
E' accusato dell'incendio di una concessionaria di auto. Si stava preparando a partire per Düsseldorf per darsi alla latitanza. In carcere anche Salvatore Ariolo e Ahmed Glaoui, accusati di mafia ed estorsione.
Gli investigatori hanno anche ricostruire un'estorsione e due tentativi di estorsione nei confronti di imprenditori e commercianti di Palermo in cui sarebbe coinvolto Bartolomeo Mancuso, anche lui, come Biondino, finito in carcere. “Voglio innanzitutto ringraziare l'autorità giudiziaria per l'impegno e lo sforzo quotidianamente profusi in un territorio caratterizzato dall'endemico fenomeno mafioso - ha voluto commentare il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo - Un grazie anche ai 'miei' carabinieri che giornalmente operano al servizio dei cittadini per l'affermazione della legalità. Nel corso degli anni cosa nostra, pur avendo mutato pelle e diversificato i propri affari, continua a essere viva e impegnata - anche attraverso il pizzo - nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro. Per questo a tutti i cittadini, ai commercianti e agli imprenditori di questa stupenda terra esprimo la mia gratitudine per essersi - ancora una volta - affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori".

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