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pizzo soldi maniSi sgretola il muro d’omertà a San Lorenzo e Resuttana
di AMDuemila
“Non avevamo la forza di dire no”. Con questa motivazioni alcuni commercianti, convocati dai carabinieri dopo l’operazione che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 25 persone nei mandamenti di San Lorenzo e Resuttana, tra cui la moglie del boss Madonia, Maria Angela Di Trapani, hanno spiegato agli inquirenti il perché non avevano ancora denunciato le intimidazioni e gli episodi di estorsione subiti.
Nei giorni scorsi proprio il Procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, durante la conferenza stampa a commento del blitz aveva rimarcato l’assenza di denunce: “In parte per scelta investigativa e in parte per scelta dei commercianti, di fronte ad un’estorsione consumata o tentata che fosse non c’è stata una significativa collaborazione delle vittime. Benché noi sapessimo dalle intercettazioni che erano stati compiuti degli atti di danneggiamento i titolari di esercizi commerciali ed imprese non hanno neanche presentato la denuncia. E questo non è certo un dato positivo”.
Ieri, però, tre dei sei negozianti convocati dai carabinieri hanno dichiarato di avere pagato i clan. Si è giunti a questo risultato, anche grazie al lavoro svolto dall'associazione anti-racket Addiopizzo, che ha accompagnato uno di loro davanti ai carabinieri. “La vittima ha confermato ciò che ha subito - ha riferito Daniele Marannano di Addiopizzo - raccontando anche altri episodi estorsivi”. E inoltre aggiunge: “Siamo in contatto con altre vittime per convincerle a cogliere l'opportunità offerta da investigatori e magistrati”.
Gli altri tre commercianti hanno sostenuto di non aver pagato e nemmeno di essere stati avvicinati dagli estorsori, per questo motivo adesso rischiano di essere iscritti nel registro degli inquirenti per favoreggiamento. L’omertà riscontrata nell’ultima operazione contrassegna il potere incontrastato di Cosa nostra, come ha detto qualche giorno fa il Questore Renato Cortese: “E' sotto gli occhi di tutti che la gente paga e sta zitta. Rispetto a vent'anni fa manca solo un vertice strategico di Cosa Nostra che possa continuare l'attacco allo Stato. Per il resto nulla è cambiato”. Omertà che è stata anche criticata dal Prefetto Antonella Miro, intervenuta dalle pagine di La Repubblica: “Non ci sono alibi per chi non denuncia. Se in una condizione come quella odierna c'è chi continua a pagare, lo fa per un atto di compiacenza. Tutto ciò è offensivo nei confronti della memoria di Libero Grassi, un uomo che è morto per la libertà”.

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