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gdf cocainaTrovati al porto di Salerno 110 chili di droga, quattro arresti
di AMDuemila
Vale cinque milioni di euro il carico di cocaina da 110 chili sequestrato dalla Guardia di Finanza nel porto di Salerno. Un container, spedito dai narcos colombiani, che sarebbe dovuto giungere a Palermo, ma a causa di un errore la droga è stata imbarcata su una nave diretta in Campania. Il sequestro è avvenuto venerdì scorso, su ordine della Procura di Catania.
Nel frattempo sono scattati anche quattro arresti, di cui due a Palermo nei confronti di Ignazio Antonino Catalano e Antonino Lupo. Quest'ultimo, 53 anni, è fratello di Cesare, boss di Brancaccio vicinissimo agli storici capimafia del quartiere, Giuseppe e Filippo Graviano, attualmente al 41 bis. Catalano, 51 anni, era stretto collaboratore di Lupo, nominato nelle conversazioni registrate come “il signore”. E che nelle chat scambiate per gestire il carico di droga arrivato a Palermo lo scorso gennaio - 4 chili di sostanze stupefacenti insieme a 46 di carbone vegetale - aveva acquisito il nickname di “Ramon”. Con il suo referente, Vincenzo Civale, si scambiava messaggi per commentare il passaggio di quel primo carico, che gli inquirenti dopo averlo seguito avevano deciso di far passare “Evvai - esclamavano - con questa operazione abbiamo superato il battezzo”. Lupo si diceva convinto di godere di una solida copertura, consistente in una ditta di commercio in prodotti alimentari. Ma, insieme al boss di Brancaccio, è stato fermato anche Civale, originario di Frosinone nonché tramite con i narcos sudamericani e con un insospettabile lavoro di copertura come pizzaiolo a Porto Cervo, in Costa Smeralda.
“Perché i milioni saranno tanti anzi tantissimi... qui ne hanno a tonnellate e vogliono lavorare con noi”, scriveva Pedro, alias Civale, nella chat del Blackberry. L'uomo aveva frequenti contatti anche con Peguero Cruz, colui che gestiva i rapporti con i narcos: “Andiamo a Palermo con mio signore... dobbiamo parlare di tutto con mio signore”.
Ma ai primi di marzo ecco l'errore: dopo alcuni giorni sarebbe giunto un consistente carico di droga. Che però viene spedito nel porto sbagliato. “Digli al signore che la mia gente sta mandando 100 per sbaglio che invece di mandarli a Palermo lo stanno facendo a Salerno” è una delle chat intercettate. Pedro scrive quindi a Lupo: “E invece hanno sbagliato nave e l'hanno caricato su una nave che arriva a Salerno mercoledì della prossima settimana... ci sono dentro 100 che erano per noi”. Il boss di Brancaccio, da parte sua, risponde: “Il problema è che la nave arriva domani… Quindi in non credo che riusciremo a fare qualcosa… Sono giorni che ti stavo scrivendo per dirti questa cosa…Vabbè non fa nulla… Leggeremo sul giornale quello che troveranno”. Solo che, oltre al ritrovamento del carico, sono scattate pure le manette per i componenti dell'organizzazione.

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