Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

fiera milano porta sudIl pm chiede 9 anni in processo su infiltrazioni Fiera Milano
di AMDuemila
Giuseppe Nastasi, amministratore di fatto del consorzio Dominus, risulta "intraneo all'entourage di Messina Denaro", il boss latitante di Cosa Nostra, e con Liborio Pace vorrebbe mettere "a disposizione le sue conoscenze" agli uomini vicini al capo della mafia. L’ha dichiarato, in riferimento ad un'annotazione di polizia giudiziaria, il pm della Dda milanese Paolo Storari che ha chiesto 7 condanne, tra cui 9 anni per Nastasi, nel processo abbreviato sulle presunte infiltrazioni mafiose in Fiera Milano. Le accuse, a vario titolo, nel procedimento sono associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, appropriazione indebita, riciclaggio, anche con l'aggravante di aver agevolato la mafia.
Nel corso della requisitoria del processo con rito abbreviato, a porte chiuse, davanti al gup Alessandra Del Corvo, il pm avrebbe sottolineato come Nastasi e il suo ex 'braccio destro' Pace - arrestati a luglio 2016 assieme ad altre 9 persone nell'inchiesta della Dda di Milano su presunte infiltrazioni mafiose nei lavori di Fiera Milano, tra cui anche quelli per alcuni padiglioni di Expo - avrebbero avuto un atteggiamento da "intranei" all' entourage di Messina Denaro. A dimostrarlo, secondo il pm, una recente annotazione di polizia giudiziaria, depositata agli atti, dalla quale emerge, stando a quanto spiegato nella requisitoria, che Nastasi e Pace, prima di essere arrestati, sarebbero andati a casa di un avvocato dove gli investigatori, attraverso una captazione ambientale, hanno registrato un colloquio nel quale i due avrebbero manifestato l'intenzione di fare entrare il professionista nella cerchia degli uomini vicini al boss di Castelvetrano. Il pm, tra l'altro, ha depositato anche una recente sentenza del gup di Palermo a carico di un clan mafioso sempre per evidenziare i presunti legami tra Nastasi e i vertici di Cosa Nostra.
Nastasi nel processo milanese è accusato di avere messo in piedi un sistema di società 'cartiere', che ruotava attorno al consorzio Dominus, e di fatture false per creare 'fondi neri', parti dei quali, poi, sarebbero state consegnate anche ad esponenti di Cosa Nostra. Dominus, tra l'altro, stando agli atti dell'indagine, attraverso una controllata di Fiera Milano spa, la Nolostand (la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria per questa società e ha commissariato anche il settore allestimento stand di Fiera), ha eseguito lavori anche per l'Esposizione Universale.
Già nell'ordinanza d'arresto era emerso che la "famiglia mafiosa degli Accardo di Partanna", in provincia di Trapani, a cui sarebbe legato Nastasi, ha notevole "importanza" nel panorama dei clan anche per "la forte vicinanza con la famiglia di Castelvetrano Messina Denaro". Oggi il pm ha chiesto anche altre sei condanne: 6 anni per Giuseppe Lombino, 5 anni per Francesco Zorzi, 4 anni per Calogero Nastasi, padre di Giuseppe, per Massimiliano Giardino e per Marius Peltea, 2 anni per Vasilica Onutu. Un'altra imputata, invece, Simona Mangoni, ha chiesto il patteggiamento. La sentenza arriverà il 3 febbraio, mentre Pace e altri 3 imputati sono a processo con rito ordinario (Nastasi dovrebbe testimoniare in aula il 24 gennaio).
"Lì sono scantati (spaventati, ndr) se Mimmuzzo si mette a parlare... ma non parla Mimmo (...) hanno arrestato uno, e va beh... quello più vicino diciamo... un bordello c'è al mio paese da allora". E' un'intercettazione dell'agosto 2015 nella quale Nastasi parlava, come annota la Gdf di Milano, dei timori che c'erano a Castelvetrano sul fatto che Domenico Scimonelli, detto 'Mimmo' e da poco arrestato all'epoca perché "coinvolto nella catena di scambio dei pizzini", potesse rivelare "elementi" sul superlatitante Matteo Messina Denaro. L'informativa è stata depositata oggi dal pm per dimostrare che quest'ultimo e il suo ex 'braccio destro' Liborio Pace (a processo in ordinario) fossero "intranei all'entourage" del capo di Cosa Nostra. A proposito di 'Mimmo', definito da Nastasi il "postino", Pace faceva notare, però, che "è cristiano muto”.

Fonte ANSA

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos