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di matteo tv7 playVideo-intervista del magistrato palermitano a Tv7
di AMDuemila - Video
“A Palermo ci sono tanti cittadini e giovani che hanno voglia di verità e giustizia ma c’è sempre una certa borghesia mafiosa che vorrebbe tornare a prima dell’esperienza del pool antimafia”. A parlare è il magistrato di Palermo Nino Di Matteo, intervistato dalla Rai nel servizio di Tv7 andato in onda ieri sera. “Palermo rappresenta una contraddizione vivente - continua a spiegare il pm - in cui in passato c’è stata la mafia ai più alti livelli, ma c’è stato anche il meglio delle Istituzioni”. Di Matteo, pubblica accusa assieme a Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi nel processo Trattativa Stato-mafia, è da ben 25 anni sotto scorta e a Tv7 racconta del piano di attentato che Cosa nostra, secondo diversi pentiti, vuole mettere in atto contro di lui e della condanna a morte emessa da capo dei capi Totò Riina. “Nel corso delle investigazioni, che con i miei colleghi stavamo conducendo, sono emerse le parole di Riina, peggiore stragista degli ultimi 40 anni in Italia, in cui esternava la possibilità di portare all’esterno l’odine di uccidermi”. Da quel momento per il magistrato è stata un escalation di minacce e allarmi che per ben due volte hanno spinto il Csm ha proporre un trasferimento da Palermo a Di Matteo. Trasferimento che il magistrato ha rifiutato entrambe le volte perché “sarebbe stata una manifestazione o segnale di resa che non ho inteso dare”.
Una situazione difficile quella che vivono quotidianamente magistrati come Di Matteo e di cui solo una parte della società civile sembra esserne cosciente: “Dietro l’esercizio del magistrato ci sono tanti sacrifici ma penso che si può resistere a questa situazione solo se hai i famigliari che condividono la passione per l’attività del magistrato e se c’è quella passione che ti fa andare avanti” che, sottolinea Di Matteo, “non è eroismo o non provare paura ma semplicemente privilegiare la dignità di andare avanti senza farsi condizionare dalle minacce e dai rischi”.
Poi il pensiero va ai figli e ai giovani: “Mi auguro che non rinuncino mai a combattere per le loro idee i ragazzi quando vedono nell’interlocutore qualcuno che crede in quello che fa si infiammano per la passione e la giustizia”.

senza resa di matteo rai

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