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calvi roberto big0Per il gip non è stato possibile dare valore di prova a elementi
di AMDuemila
L'inchiesta bis della procura di Roma sull'omicidio di Roberto Calvi, l'ex presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982, è stata archiviata. Il gip Simonetta D’Alessandro, in sostanza, su sollecitazione del pm Luca Tescaroli, ha preso atto che, malgrado tutte le risultanze portassero a configurare l'omicidio del banchiere, sotto forma di suicidio simulato non è stato possibile dare il valore di prova agli elementi raccolti. Nel decreto di archiviazione il giudice scrive che nonostante ciò a Carlo Calvi, figlio di Roberto, "lo sforzo della pubblica accusa consegna comunque un'ipotesi storica dell'assassinio difficilmente sormontabile: una parte del Vaticano, ma non tutto il Vaticano; una parte di Cosa Nostra, ma non tutta Cosa Nostra; una parte della massoneria, ma non tutta la massoneria, e in una parola, la contiguità tra i soli livelli apicali in una fase strategica di politica estera, che ha bruciato capitali, che secondo i pentiti, erano di provenienza mafiosa. Di più non è stato possibile fare". Il gip riconosce al pm Tescaroli "di aver compiuto uno sforzo indiscutibile".
Proprio il pm, nella richiesta di archiviazione del 17 ottobre 2013, aveva compiuto un'importante ricostruzione evidenziando che il capo della loggia massonica P2, Licio Gelli, “aveva interesse all’eliminazione di Calvi per molteplici e concorrenti motivi, che non risultano alternativi ma convergenti rispetto a quelli di Giuseppe Calò, Flavio Carboni, Paul Casmir Marcinkus“. Da quella ricostruzione emergeva di fatto che Il banco riciclava denaro mafioso e al contempo finanziava segretamente, in chiave anticomunista, “nel quadro di una più ampia strategia del Vaticano”, il sindacato polacco Solidarnosc e i regimi totalitari sudamericani. Il Gip ha quindi elogiato il lavoro del magistrato che "ha parlato credibilmente - si legge nel decreto - di un sistema economico integrato, ha proiettato sullo scenario del delitto presenze simbolo: Calò che è Cosa Nostra, da Bontate a Riina; Diotallevi e Casillo, che sono la Banda della Magliana e la Nuova Camorra Organizzata, sodalizi entrambi al servizio della mafia corleonese, Pazienza e Mazzotta, che sono il Sismi; Gelli, Carboni e Kunz che sono la P2, Marcinkus che è lo Ior, che è Sindona, che è Calvi". E a proposito del ruolo di Marcinkus e dei legami tra Banco Ambrosiano e Ior, il gip precisa come "le rogatorie avviate verso lo Stato della Città del Vaticano hanno avuto esiti pressoché inutili".

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