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fbi 600x300Dai Genovese ai Bonanno in manette 46 mebri delle famiglie storiche
di Aaron Pettinari
E' scattata ieri mattina all'alba un'importante operazione a New York, condotta dall'Fbi contro quarantasei affiliati alle famiglie storiche dei Genovese, Gambino, Lucchese e Bonanno accusati a vario titolo di estorsioni, contrabbando, strozzinaggio, traffico d’armi e associazione a delinquere.
Tutti gli arrestati, secondo l’accusa, apparterrebbero a un’unica organizzazione mafiosa denominata «East Coast LCN Enterprise» (così hanno scritto in un tweet). Leggendo i nomi degli arrestati e l'elenco dei reati contestati sembra di tornare ad una mafia dell'altro tempo.
I federali sono intervenuti in cinque stati americani (New York, Florida, New Jersey, Connecticut e Massachusetts) ed hanno messo le manette a figure di spicco come Joey il Magrolino, soprannome di Joseph Merlino, boss della mafia di Filadelfia incredibilmente assolto in due processi per omicidio e associazione a delinquere. E poi ancora in arresto sono finiti Anthony Cassetta detto “Tony lo Storpio”, Nicholas Vuolo detto “Nicky The Wig” (la parrucca) e John “Tugboat” Togino, Eugene “Rooster” (galletto) Onofrio, John “Johnny Joe” Spirito e Pasquale “Patsy” Parrello (membro della famiglia Genovese).
Secondo quanto riportato dagi organi di informazione il gruppo arrestato ieri si reggeva su un triumvirato composto appunto da Merlino, Parrello e Onofrio. Erano loro a gestire tutte le operazioni illegali dove, accanto al contrabbando di sigarette e le scommesse illecite sui cavalli, si accompagnavano anche nuovi sistemi come le truffe con le carte di credito e quelle ai danni delle compagnie di assicurazione. In crescita vi era anche l'interesse legato al sistema sanitario che negli Stati Uniti sta assorbendo ormai il 16-17% del Pil. In questo settore la criminalità organizzata da un lato si muoveva nella prescrizione di farmaci a base di oppio da rivendere come droga e dall'altro nella prescrizione dei medicinali più costosi che le compagnie assicurative tengono nel loro prontuario. Ciò era possibile sia grazie alla presenza di personale sanitario compiacente ma anche grazie ad una fortissima opera di intimidazione e pressione sui medici proprio per prescrivere certi tipi di farmaci.
Gli inquirenti hanno anche accusato “Patsy” Parrello di essere il mandante di un’azione punitiva contro un mendicante che sostava fuori dal suo ristorante. Lo stesso Parrello è accusato insieme a Israel Torres di tentato di vendicare Anthony Vazzano, accoltellato al collo. Mark Maiuzzo è invece accusato di aver dato fuoco a un’auto parcheggiata fuori a un club per scommesse, con l’ordine ricevuto da Anthony Zinzi che puntava a intimidire il club che faceva concorrenza con le scommesse illegali gestita da Cosa Nostra.
In un’altra operazione, la polizia di New York (che due giorni fa ha annunciato le dimissioni del capo storico dei suoi 23mila uomini, William Bratton) ha arrestato anche per le vendita illecita di oppiacei il ventitreenne John Gotti, nipote e omonimo dello storico capomafia condannato nel 1992 e morto nel 2002 nel carcere federale di massima sicurezza del Colorado.
Quel che è certo è che era da tempo Cosa nostra americana non subiva un colpo tanto duro anche se colpisce la quasi assenza del traffico di droga. Un “business” evidentemente lasciato ad altre organizzazioni criminali e sempre più in mano ai narcos messicani.
L'operazione è una conferma ulteriore della presenza delle mafie nel mondo. Proprio nei giorni scorsi la relazione della Dia aveva messo in evidenza come in Europa, negli Usa, nel Sud America e persino in Australia le mafie italiane siano un riferimento.
“È questa la mafia degli affari”, dice il direttore della Dia, il generale Nunzio Ferla. E dietro gli investimenti all’estero spesso ci sono manager insospettabili.
E' noto come la 'Ndrangheta negli anni abbia esportato le proprie “locali” tanto nel Nord Italia quanto in Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera, Olanda, Penisola iberica e Austria.
I capimafia siciliani, invece, si affidano a broker per aprire società e conti bancari in Gran Bretagna, in Svizzera e in Lussemburgo. I camorristi viaggiano e si nascondono in Olanda, in Spagna ed in Francia. Non solo. Nel 2011, il presidente Usa Barack Obama ha inserito la camorra fra le quattro organizzazioni criminali più pericolose al mondo accanto alla Yakuza giapponese, Los Zetas messicana e The Brothers Circle russa. Così l'Fbi ha riferito che in America vi sono circa 200 affiliati della Camorra, molti dei quali scappati dalle faide, sempre in corso in terra Campana. La Sacra Corona Unita, invece, guarda verso Oriente, in particolare verso la vicina Albania, punto di transito per il contrabbando di sigarette e dell'eroina proveniente dall'Afghanistan. Alla luce di certi dati appare sempre più necessario un impegno di tutti gli Stati dell'Europa nel prevedere un'uniformazione delle normative a contrasto delle mafie. Al momento, però, vi sono sempre state solo parole e pochi fatti.

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