di AMDuemila
Lia Pipitone viene uccisa il 23 settembre 1983, nel corso di una rapina inscenata unicamente come pretesto. Lia entra in una sanitaria per fare una telefonata dal telefono a gettoni. Appena riagganciata la cornetta entrano due malviventi a volto coperto che ordinano al titolare di consegnare l’incasso della giornata. Dopo aver ottenuto il bottino, aspettano che la ragazza si avvicini al bancone: uno di loro le spara alle gambe. Fa per andarsene, poi ci ripensa e urla “Mi ha riconosciuto” prima di far partire altri quattro colpi che uccidono Lia. Alcuni pentiti hanno accusato Antonino Pipitone di aver dato l’ordine di procedere all’eliminazione di quella figlia ribelle, ma il boss dell’Arenella è stato assolto da tutte le accuse.
Lia Pipitone è stata uccisa perché era troppo libera e ribelle per fare la donna di mafia. Figlia del boss dell’Arenella legato a Riina e Provenzano, Antonino Pipitone, del suo sangue mafioso la giovane non sa che farsene, e una dopo l’altra rompe tutte le tradizioni che la legherebbero ad una vita di silenzio e sottomissione: appena diciottenne, scappa di casa per sposarsi con un compagno di scuola. Un disonore tale per la famiglia e per Cosa nostra tanto da mobilitare i padrini nella ricerca dei due fuggiaschi. Costretta a tornare a Palermo, Lia continua a coltivare il suo profondo desiderio di indipendenza. Esce spesso da sola, in una Palermo degli anni ’80 dove basta poco per essere sospettata di frequentare un altro uomo, come le diranno nel quartiere in cui vive. Nel momento in cui annuncia al padre di voler andare a vivere da sola, senza marito, lui le sputa in faccia.
Nel 2012 la Procura di Palermo ha riaperto le indagini sulla sua morte. Il figlio di Lia Pipitone, Alessio Cordaro e il giornalista di ''Repubblica'' Salvo Palazzolo hanno deciso di tornare a indagare su questo giallo scrivendo il libro “Se muoio sopravvivimi”, per la cui stesura sono state raccolte nuove testimonianze, riesaminati gli atti del processo già celebrato e le risultanze di altre inchieste di mafia.
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