Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

2Presenti al presidio sei classi del ITI “S. Cannizzaro”
di Francesca Mondin - 5 maggio 2014
Con la giornata di oggi il presidio di “Scorta civica” raggiunge il 106esimo giorno di vita. E questa mattina assieme alle associazioni promotrici erano presenti cinquanta ragazzi di Catania. E' dal 20 gennaio che cittadini appartenenti a varie associazioni antimafia presiedono tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, davanti al tribunale di Palermo per esprimere il loro sostegno al magistrato Nino Di Matteo e ai colleghi minacciati dalla mafia. Ciò è stato fatto coinvolgendo sempre più persone e anche molte scolaresche. Così bambini e ragazzi di ogni età hanno partecipato attivamente per dimostrare che l'impegno e la presa di responsabilità di ognuno di noi è fondamentale per aiutare e sostenere questi magistrati, soprattutto a fronte del silenzio dello Stato.

4Oggi testimoni di questo sono stati i ragazzi del biennio dell'Istituto tecnico Cannizzaro di Catania la cui distanza da Palermo non gli ha certo impedito di partecipare. Il professore Nicola Grasso, reduce da una prima esperienza positiva con altre classi, ha accolto positivamente e con entusiasmo la possibilità di partecipare una seconda volta, con altre sei classi al presidio di scorta civica, grazie a dei percorsi di legalità iniziati con Addiopizzo.
E' l'attivista Alessandra Celesia a spiegare: “Noi come Addiopizzo travel organizziamo da diversi anni dei tour, con lo scopo di far vivere ai ragazzi l'antimafia visitando luoghi fortemente collegati a Cosa Nostra ed alla lotta contro di essa”. Da qui l'importanza di partire come prima tappa dal gazebo di Scorta civica, ed entrare subito nel vivo della lotta antimafia “in modo che anche loro possano testimoniare quanto importante sia sostenere coloro che oggigiorno combattono in prima linea - spiega il professore Grasso che accompagna i ragazzi. – 1Oltre a fargli conoscere la realtà di una città bellissima come Palermo che però negli ultimi tempi sta vivendo un atmosfera che già abbiamo vissuto dal 92 al 94”. Gli studenti continueranno il tour fermandosi in varie tappe che rappresentano la lotta al racket, il lavoro delle forze dell'ordine e la relazione mafia-chiesa e antimafia-chiesa. Ovviamente faranno visita a Palazzo di giustizia e Piazza della memoria ripercorrendo il lavoro di Falcone e Borsellino così da poter fare il paragone con questi ultimi anni e capire “oggi come è importante che non avvengano più quei fatti” e come fare per evitarlo in quanto semplici cittadini. Concetto per il quale il fratello del magistrato Borsellino, Salvatore, assieme al movimento delle Agende Rosse ad alle altre associazioni appartenenti a Scorta civica, si batte ogni giorno organizzando iniziative come questa e chiamando la gente a scendere in campo e schierarsi. Come è avvenuto per la manifestazione dello scorso 12 aprile a Roma. Il cui obbiettivo era incontrare il ministro Angelino Alfano, (il quale non si è presentato all'appuntamento con la giustificazione di essere al congresso del Nuovo centrodestra, ndr) per avere risposte chiare ed esaustive rispetto la sua promessa, non ancora mantenuta, di disporre il bomb jammer al Nino Di Matteo in seguito alla condanna a morte emessa da Riina dal carcere di Opera. Non si può negare che le persone disposte a schierarsi sono ancora troppo poche ma il fatto che per 106 giorni molte associazioni si sono unite per “scortare” simbolicamente i magistrati è un piccolo barlume di speranza, tanto più se vede la partecipazione attiva dei giovani. Infatti, sostiene Alessandra Celesia:3 “L'importanza di avere dei semplici studenti che vengono da Catania acquista un significato ancora più forte sia per Nino Di Matteo che per gli stessi ragazzi che oggi sono qui”. Il messaggio finale viene dai giovani che hanno voluto testimoniato la loro vicinanza ai magistrati trasmettendo loro stessi un messaggio alle televisioni presenti. “Hanno anche preparato – spiega il professore - dei messaggi da lasciare sull'albero di Falcone. Hanno capito sicuramente che con il contributo anche piccolo di ciascuno di loro possono fare qualcosa, basta essere uniti.”
Significativo è il fatto che ogni ragazzo ha deciso a fine giornata di diventare socio tesserato ad Addiopizzo.

Foto © ACFB

ARTICOLI CORRELATI

"Scorta civica" per i pm minacciati dalla mafia