Sul caso Antoci è botta e riposta tra La Repubblica e Le Iene

di AMDuemila
In settimana l'articolo di La Repubblica sul caso Antoci, a difesa del proprio giornalista, Franco Viviano e, al contempo, delle conclusioni della Commissione Regionale Antimafia riproponendo i soliti dubbi fino ad arrivare alla considerazione che delle ipotesi sull'attentato quella del movente mafioso sarebbe quella "meno plausibile”. Ieri la risposta de "Le Iene", che al contempo denuncia come il quotidiano non avrebbe "concesso lo spazio necessario per rispondere" all'articolo in cui sono stati tirati in ballo per i servizi in cui, a loro volta, hanno ricostruito una serie di fatti occupandosi non solo del caso Antoci, ma anche riparlando del "mascaramiento" che si è generato sull'intera vicenda.
Il filone della polemica ha riguardato in un primo momento proprio le conclusioni che la Commissione antimafia ha raggiunto nella sua relazione sull'attentato contro l’ex presidente del Parco dei Nebrodi. Quindi il confronto si è reso ancor più forte con il botta e risposta tra Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia, e la trasmissione di Mediaset, in particolare contro il giornalista Gaetano Pecoraro. Le scorse settimane Le Iene si erano anche occupate della genesi delle voci che mettevano in dubbio l'attentato in confronti di Antoci, partendo da un articolo de L'Espresso in cui si dava atto dell'esistenza di stralci di intercettazioni in cui i mafiosi si domandavano proprio chi fosse stato a compiere l'agguato. Intercettazioni che, come riportato da Le Iene, secondo diverse Procure non sarebbero mai esistite.
Dopo l'articolo di La Repubblica la trasmissione di Mediaset è tornata ad occuparsi del caso ponendo ulteriori quesiti.

Foto © Imagoeconomica

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