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di Luigi Coppola*
Siamo veramente preoccupati su quanto ultimamente si vocifera sia sul 41 bis che sulla questione Brusca. Ci meravigliamo sul fatto che la Direzione Nazionale Antimafia possa pensare che un mafioso che ha fatto sopprimere un sacco di persone innocenti diventi un agnellino e che debba essere accontentato con arresti domiciliari.
L'associazione Movimento per la lotta alla criminalità organizzata composta anche da testimoni di giustizia che si sono opposti alle mafie e che rischiano la vita non è d'accordo e anzi lanciamo il nostro grido d'allarme: se Brusca andrà a casa lasciando il carcere duro nessuno più denuncerà la criminalità organizzata.
Questo è il messaggio che lanciamo al procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho.
Occupiamoci più delle vittime e non dei carnefici!

*Testimone di giustizia contro la Camorra e presidente Movimento per la lotta alla crimintalità organizzata

In foto:
Luigi Coppola