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di Vincenzo Musacchio
Al centro della teoria di Hitler c’era l’idea della razza pura. “Sono un tedesco vero, pura razza ariana, e ciò che penso è che la nostra razza debba avere la supremazia su tutte le altre. Gli ebrei rubano i nostri soldi, gli stranieri ci sottraggono il nostro lavoro, sono neri, gialli, rossi, non hanno diritto di stare qui! Quindi dobbiamo fare qualcosa per cacciarli per non farli entrare nel nostro glorioso Paese! Non dobbiamo permettere che tutto ciò accada! Altrimenti cosa ne sarà di noi tedeschi autentici e puri?”. Sono frangenti dei discorsi del secolo scorso già sentiti e sappiamo anche a cosa hanno portato. Non avremmo mai pensato di poterli ascoltare nuovamente nel nostro Paese oggi. Si incitano i cittadini ad agire contro un nemico inesistente. Si attaccano gli stranieri e chiunque si schiera con loro e con i loro diritti, persino la Chiesa cattolica!
I cittadini credono ancora una volta a discorsi simili perché apparentemente sembra che abbiano senso. Si chiede un paese senza stranieri, senza zingari, senza immigrati clandestini, si arriva a dire senza “terroni”, cioè, cittadini del sud Italia e quindi italiani. E i meridionali, accomunati con questa povera gente, non solo non reagiscono ma in parte approvano. Il nemico accetta la teoria del carnefice. “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Prima che prendano anche “te” che sei d’accordo con le assurde teoria razziste di un “quisque de populo” renditi conto che quelle persone sono esseri umani esattamente come te. Non esiste il diverso! Siamo tutti uguali. Abbiamo tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Occorre comprendere che quei discorsi sulla razza sono pericolosissimi e noi tutti abbiamo già costatato i loro effetti deleteri. Le stesse parole che sentiamo oggi le abbiamo già udite nel scorso secolo. A quei tempi non fu data la dovuta importanza a criminali come Hitler e Mussolini ritenendoli folli e fanatici. Oggi sappiamo che non lo erano affatto. Erano in pochi, di certo, una minoranza ma, sono riusciti a dividere il popolo usando la propaganda, il pregiudizio, le paure della gente. Hanno creato un nemico e su di esso hanno costruito i loro progetti criminali. Noi sappiamo che l’essere umano non nasce con il pregiudizio. Il bambino nero gioca tranquillamente con il bambino bianco perché non guarda il colore della pelle. I pregiudizi non nascono mai da soli ma sono inculcati da altri esseri umani nei confronti dei loro simili. Questo non senza scopo ma perché alla fine su questi pregiudizi c’è sempre qualcuno che ci guadagna qualcosa e non è certamente il cittadino comune.
Purtroppo tutto questo non è una mia sensazione ma è già accaduto perché qualcuno ha voluto e vuole ancora dividerci per razza, religione, sesso, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Noi, tuttavia, non dobbiamo dimenticarci mai che divisi in tal modo, ognuno di noi è minoranza. Il diritto di essere minoranza è, però il sale della democrazia, la sua negazione, è la premessa della dittatura. Ognuno di noi ha diritto di pensare liberamente e di essere ciò che vuole perché il bene più prezioso che noi abbiamo è la nostra libertà personale e la nostra libertà di manifestazione del pensiero. Per questo dobbiamo sempre e comunque garantire a tutti le libertà fondamentali e i diritti umani perché un giorno negandole a qualcuno potremmo perdere anche le nostre senza nemmeno accorgersene.
Se permettiamo oggi che qualcuno comprima le libertà di uno straniero e i suoi diritti umani internazionalmente riconosciuti a causa di persecuzioni o pregiudizi mettiamo, consciamente o inconsciamente, a repentaglio le nostre libertà. Vi assicuro che questa non è retorica o peggio qualunquismo ma è buon senso e soprattutto rispetto dell’altro inteso come noi stessi. Il razzismo è un’assurda invenzione dell’uomo ed è la più grave minaccia dell’uomo verso il suo simile. Se non giudichiamo un libro dal colore della sua copertina perché poi lo facciamo con un essere umano giudicandolo dalla forma e non dalla sostanza? Sono convinto che il razzismo sia il luogo comune dove la stupidità raggiunge in suo apice e l’intelligenza, la sua mortificazione. Per questo le persone intelligenti non possono più tacere, non possono diventare complici silenziosi di questa stupidità!

Tratto da: articolo21.org

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