di Savino Percocco
“Picca nai”, un testo siciliano che tradotto indica “ti rimane poco” è l’ennesimo messaggio intimidatorio indirizzato a Paolo Borrometi.
Questa mattina, presso la portineria della sede romana di TV 2000 dove il giornalista collabora, è stata recapitata una busta anonima che conteneva la minaccia scritturata attraverso ritagli di lettere attorniate da tre chiodi.
Gli elementi sono ora nelle mani degli inquirenti che hanno subito avviato le indagini del caso.
A Paolo che da 5 anni vive sotto il programma di protezione, va la nostra immensa solidarietà per lo squallido accaduto che incrementa ulteriormente i suoi disagi.
Il suo determinante coraggio di denuncia che ben evidenzia nei suoi scritti è un esempio per tutti quegli uomini che hanno scelto di adempiere questa professione nel suo reale senso lato d’informazione.
Tanti sono gli episodi che si sono scontrati contro le “bellezza” di Borrometi, tra cui la sventata autobomba, la violenta aggressione fisica, il doloso incendio all’ingresso della sua abitazione, ma non si è mai arreso e non lo farà neanche adesso.
Certo che attraverso il suo sorriso splendente e la sua dolcezza contagiosa continuerà a resistere e lottare, nella consapevolezza che sarà sempre meno solo, perché io, Agende Rosse, ANTIMAFIADuemila e la società civile siamo Paolo Borrometi.
L’imprevisto ha impedito il regolare svolgimento dell’evento previsto questa sera Bitritto per la presentazione del libro “Un morto ogni tanto”, ma ciò nonostante tantissima gente si è recata presso la location del Castello comunale, segno che l’amore nei suoi riguardi e immenso.
L’episodio non ci fermerà e ulteriormente saremo in campo al fianco di Paolo pronti a farci sentire e urlare al mondo che “la mafia è una montagna di merda”.
Foto © Imagoeconomica
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