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giordano pippo eff bndi Pippo Giordano
Sgombro ogni dubbio sul titolo. Per mafia si sa a cosa mi riferisco, mentre col temine “silenzio”, mi riferisco a tutti coloro che a vario titolo si guardano bene di affrontare il serio problema che affligge l'Italia, ossia le mafie e la tracotanza delinquenziale. I roboanti silenzi sul mondo del crimine, a mio parere dolosi, sono il compendio di un coacervo d'interesse oltre che politico, di potere. La fotografia che vorrei mostrarvi non è sfuocata, ma nitida e che rappresenta la plastica realtà di un Paese che ha dimenticato, scientemente, che esistono le mafie. E ovviamente mi riferisco al potere politico e anche e soprattutto alla stragrande maggioranze delle testate giornalistiche di questo Paese. Diciamolo con onestà, se non fosse per Il Fatto Quotidiano o per ANTIMAFIADuemila, che ci aggiornano giornalmente sugli eventi criminosi e sui processi in itinere, come per esempio il processo cosiddetto trattativa Stato-mafia o sul processo sulla strage di via D'Amelio, avremmo un totale blackout. In buona sostanza il silente chiasso dei media, appare intriso da nebbia ovattata e edulcorata. Nebbia, simile a quella che si nota sul cielo di via Mariano D'Amelio e che non consente di scorgere un barlume di luce per illuminare la verità. Eppure, spocchiosi e megalomani individui ogni dì, con rituale silenzio, ci propinano una falsa realtà, facendoci intendere di vivere in un eden paradisiaco, senza mafie e criminalità. La notizia che Angelino Alfano ha lasciato il ministero dell'Interno, mi ha fatto sprofondare nell'inquietudine, rendendo cupo il mio carattere solitamente solare. E sì, mi sono chiesto, ora chi arresta i “cattivoni” visto che lui non è più il super poliziotto? Immagino il suo dramma, nel momento in cui dovendosi accomiatare dagli Interni, è stato costretto a restituire le manette. Ma la ciliegina prima del commiato è stata messa, allorquando già ministro degli Esteri, ha affermato che “nel nostro Paese non è successo nulla, come purtroppo è accaduto a paesi vicini a noi. Il riferimento era agli attentati terroristici. Giusta e sacrosanta soddisfazione, ma egli si è dimenticato di dire, che il nostro Paese è in mano a mafiosi di ogni risma, e alla delinquenza che spadroneggia in lungo e in largo, soprattutto mediante i furti in appartamenti che stanno fiaccando la resistenza degli italiani o dai regolamenti di conti nell'erudita e civilissima Milano. Si è dimenticato di dire che un suo e mio corregionale è uccel di bosco da oltre vent'anni, ovvero Matteo Messina Denaro. Interessa a qualcuno del politici o i media la sua latitanza? No! Ma voglio qui ringraziare un magistrato palermitano, Teresa Principato, che col suo team sta davvero facendo terra bruciato intorno a Matteo Messina Denaro, e sono convintissimo che presto lo prenderanno. A loro va la mia affettuosa gratitudine anche per il modo con cui conducono le indagini, senza pupiate o riflettori accesi, proprio come facevamo noi ai tempi di Ninni Cassarà. Un altro aspetto non meno inquietante sono le bande, che si permettono persino di rapinare pullman e treni, in quel territorio del foggiano e segnatamente Cerignola, oramai di dominio esclusivo della criminalità organizzata. Bande criminali, che assaltano portavalori con armi da guerra, operando persino con tecniche militari. Parimenti, il silenzio prevale dopo un paio di minuti dai tg e qualche trafiletto immediatamente surclassato da altre storie più “digeribili”. Eppure, anche nei casi esposti, il silenzio si manifesta con altrettanto chiasso. Abbiamo perso il senso di quella parolina magica che si chiama “prevenzione”, che era al primo posto dell'attività delle Forze dell'Ordine. Ci stiamo allontanando dal Paese reale: un Paese che ha bisogno di sicurezza e affamato di libertà tra l’alcova familiare. Leggere che in una determinata Questura l'età media si aggira intorno ai 42 anni, è davvero avvilente. Ciò significa che non c'è stato e non c'è un ricambio generazionale. Altro che Esercito schierato sulle strade, ci vuole ben altro. Ci vuole non essere silenti, e io non lo sono mai stato e mai lo sarò.

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