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maddalena trojsi paola condorellidi Maddalena Trojsi e Paola Condorelli
Il progetto tra il nostro Liceo Volta di Milano e il liceo Danilo Dolci di Palermo è iniziato in maniera piuttosto insolita: ci venne proposto a inizio anno di andare a Palermo come viaggio di quinta liceo. In pochi erano favorevoli, la maggior parte avrebbe optato per un viaggio in una capitale europea. Anche se inizialmente questo viaggio ci è stato in un certo senso imposto, ora ringraziamo che le cose siano andate così.
Arrivammo a Palermo il 7 marzo 2016, fu la seconda volta che scendevamo assieme alla nostra classe in Sicilia, la prima fu 3 anni prima, quando a giugno visitammo Siracusa e il teatro greco. Una gita bellissima, bensì totalmente diversa da quella di quest’anno. Infatti, per quanto pure ne valga la pena, è diverso visitare la città da turisti. Quest’anno abbiamo avuto la sensazione di vivere la Sicilia in modo più vero e profondo, conoscendo e stringendo amicizia con gli abitanti dell’isola, scambiando con loro opinioni e idee.
L’attività che a tutti noi è rimasta più impressa fu l’incontro con i ragazzi del Danilo Dolci. Siamo stati subito colpiti dalla loro immensa calorosità e dal loro spirito d’accoglienza, attenzioni che al nord non è sempre così facile ricevere. Non ci è voluto molto perché la nostra conoscenza divenisse vera amicizia. Durante la mattinata dell’incontro al liceo abbiamo avuto la possibilità di raccontare gli uni agli altri le storie della nostra vita e abbiamo dedicato del tempo a parlare della presenza mafiosa nella nostra città: noi di Milano abbiamo raccontato delle vicende di Lea Garofalo e di Pietro Sanua, uomini esemplari di cui non tutti conoscono l’impegno nella lotta per la giustizia. I ragazzi di Palermo invece si sono incentrati molto sulla figura di Danilo Dolci, a cui la loro scuola è intitolata. Trovarci lì insieme a discutere di mafia, un fenomeno che tocca tanto il Sud quanto il Nord, è stato sicuramente un momento molto costruttivo e ha creato tra noi ragazzi un legame profondo sin da subito.
Quest’esperienza fu così bella che decidemmo di invitare i ragazzi il 23 maggio a Milano, in occasione della giornata di commemorazione delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Noi del liceo Volta non stavamo più nella pelle di riabbracciare i nostri compagni siciliani e di avere nuovamente l’occasione di passare del tempo con loro. Siamo stati onorati di averli da noi, soprattutto perché eravamo coscienti di quanto sarebbe stata dura per loro lasciare la propria città in un giorno così significativo. La mattina partecipammo ad una conferenza all’Università Statale di Milano durante la quale intervennero vari esperti, tra cui Nando Dalla Chiesa, il cui intervento fu particolarmente toccante. Il pomeriggio invece abbiamo lavorato insieme per tenere un gruppo nell’aula magna della nostra scuola per dar voce alla nostra importantissima esperienza di gemellaggio. Il gruppo godette di grande partecipazione, ed è stata una soddisfazione percepire l’interesse della gente. Il pomeriggio della stessa giornata assistemmo ad una serie di altri interventi davanti alla nostra scuola, più nello specifico davanti all’albero dedicato proprio a Falcone e Borsellino.
“Palermo chiama Italia, Milano ha risposto” disse uno di loro. E’ inutile dire quanto siamo contenti di esservi stati vicini in questo giorno.
I le giornate a Milano sono state stupende, abbiamo avuto la possibilità di stringere un’amicizia ancora più forte con Chiara e Riccardo, di creare legami che né il tempo né la lontananza riusciranno a spezzare.
Dunque se pure in principio non eravamo consapevoli di tutte le belle emozioni che avremmo provato, di tutti i bei luoghi che avremmo visitato, ma soprattutto delle magnifiche persone che avremmo potuto conoscere grazie a questa esperienza, ora possiamo solo dire grazie. Grazie al Professor Barbieri e alla Professoressa Stretti, grazie a Roberto Vicinanza che ha reso possibile tutto ciò. E no, non lo diciamo solo in segno di riconoscenza dopo le tonnellate di cannoli squisiti che ci hanno fatto mangiare. Scendendo al sud ci saremmo aspettati di trovare persone diverse da noi, ed è stato sorprendente rendersi conto di quanto invece abbiamo in comune con i ragazzi del Danilo Dolci. Siamo simili nelle emozioni, nei pensieri. Simili nella speranza che nutriamo per il nostro futuro e per il nostro paese. Grazie a questo incontro si è creato un dialogo, un legame che va da Milano a Palermo e che dai due capi opposti del paese è come se riunissero in un abbraccio le persone di tutta Italia.

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