di Riccardo Buffa*
Sono uno studente del liceo Danilo Dolci di Palermo, mi chiamo Riccardo e ho partecipato ad un corso iniziato già l'anno scorso sulla figura di Pio La Torre, che si è concluso con una interpretazione teatrale, in cui ho avuto il piacere e l'onore di interpretare Pio La Torre. Non posso non ringraziare il direttore del Centro Pio La Torre Vito Lo Monaco, chi ci ha seguito e preparato, il prof. Barbieri che da anni si occupa di legalità all'interno del nostro istituto e nel quartiere Brancaccio.
Detto questo volevo esternare le mie emozioni e ciò che mi è rimasto di questa esperienza. Io come tanti altri giovani della mia età, spesso vivo nella superficialità e nell'indifferenza in molte situazioni. All'inizio ho partecipato con entusiasmo ma senza "andare oltre" e senza rendermi conto della grandezza morale del personaggio che ho interpretato. La scintilla è scattata quando mi ritrovai per caso ad osservare la mostra fotografica su Pio La Torre, che in questi giorni è presente nel mio liceo. Ho sentito un brivido in tutto il corpo, una sensazione strana, quasi di non essere all'altezza nel rappresentare la statura così grande di questo personaggio. Questo evento mi ha fatto capire, che pur rimanendo un giovane con i miei limiti e i miei difetti, si può essere ragazzi impegnati che sentono il bisogno di vivere per grandi ideali costi quel che costi e che nel mio piccolo devo essere un testimone che lotta per le tante ingiustizie sociali presenti a Palermo, un cittadino e studente giusto e onesto, e un padre che vorrà educare i propri figli al rispetto delle regole, all'onesta, alla legalità, e come ha fatto "Pio" prendere mio figlio in braccio e guardarlo con "occhi puliti". E infine potere dire quello che ha detto Pio a suo figlio e alla moglie: "Quello che faccio, lo faccio per mio figlio e per le generazioni future, che non devono essere soffocate dalla cultura mafiosa.
* Liceo D. Dolci di Palermo