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borsellino finaleLe voci di alcuni protagonisti a latere della manifestazione del 14 novembre
a cura di Ludovica Di Chiara e Mauro Caruso







SAVERIO LODATO
lodatoSaverio Lodato, la storia sembra ripetersi: di nuovo ci troviamo qui perché un magistrato come accadde nel '93 e' stato isolato perché si è permesso di andare oltre. Nel '92 è successo anche per i giudici Falcone e Borsellino e sappiamo come è andata a finire. Come facciamo a permettere che la storia non si ripeta, come facciamo a rompere questo silenzio e soprattutto perché lo Stato si ostina ancora a rimanere in silenzio?
Lo stato si ostina a rimanere in silenzio perché il giudice Di Matteo è uno di quei giudici che non si rassegnano e fanno di tutto per scoprire quali sono state le complicità tra lo Stato e la Mafia in questi ultimi 50 - 60 anni. Per impedire che questo avvenga, bisogna prendere iniziative come questa di oggi a Roma per far sentire forte la nostra voce di solidarietà attorno a Nino Di Matteo che e' un magistrato che e' stato condannato a morte da Toto Riina e che vive oggi una condizione di pesantissimo isolamento. Non dobbiamo consentire che quest'isolamento si concluda poi con  la morte di Di Matteo. A NOI PIACCIONO I MAGISTRATI ANTIMAFIA QUANDO SONO VIVI, NON CI PIACCIONO QUANDO SONO MORTI.

Manifestare è anche prendere consapevolezza di quello per cui si sta manifestando? Nel senso che può succedere che a volte  si va alle manifestazioni per sentito dire, per tifo, può succedere anche questo e che le cose non cambino perché magari non si ha abbastanza consapevolezza di quello che si fa?
Questo può accadere ma mi sembra che la partecipazione alla manifestazione oggi a Roma sia tutta di persone che credono fermamente in quello che stanno facendo e credono soprattutto nel fatto che in Italia la mafia non bisogna soltanto combatterla, ma bisogna sconfiggerla.


VAURO
vauroSiamo qui per l'ennesima volta per sostenere nuovamente un magistrato che e' stato isolato nonostante abbiamo l'esperienza di quello che è accaduto con Falcone e Borsellino nel passato. E' una storia che non finisce mai, lo Stato che non fa altro che contrastare questo magistrato, considerandolo un “nemico”. Riusciremo a fargli cambiare idea e non lasciarlo solo?
Non so se riusciremo a far cambiare idea allo stato. Non so nemmeno che idea abbia lo Stato... debbo dire o almeno buona parte dello Stato. Non la esprime quest'idea...la esprime con il silenzio. E' il silenzio delle idee..il SILENZIO è CONNIVENZA. Non c'è altra spiegazione.
Io credo che la soluzione siamo noi, tutta la gente che e' qui. Di Matteo Non e' solo.

Oggi c'è  tanta gente in questa piazza, pensi che sia cresciuta la consapevolezza nelle persone?
Io credo che sia cresciuta e credo che stia crescendo e credo che questa consapevolezza che cresce non ci sarà modo di fermarla.

E quindi è anche un segno positivo?
Un segno positivo...


LINDA GRASSO
grassoLinda Grasso, co-organizzatrice di questa manifestazione “Rompiamo il Silenzio”, siamo riusciti quindi a rompere questo silenzio secondo te?
Secondo me si... Perché eravamo davvero tantissimi... Oggi, quando e' iniziato il corteo non pensavamo di riuscire a radunare tutta questa gente. C'era tutta l'Italia. Noi cittadini il silenzio lo rompiamo continuamente...adesso vorremmo che fossero le istituzioni a rompere il silenzio, per questo noi siamo qui oggi. Per questo abbiamo scelto Roma, Roma che e' la sede appunto delle istituzioni. Il silenzio deve essere rotto dal presidente Mattarella. Il silenzio deve essere rotto dal presidente della Camera, dal presidente del Consiglio. Il presidente del Senato Grasso, ha mandato un messaggio, quindi diciamo che con lui già ci siamo riusciti e quindi già si e' aperta una breccia su questo silenzio...quindi volevo ringraziare tutti coloro che oggi veramente sono stati qui facendo tanti sacrifici...c'è chi e' partito ieri notte da Milano, da Torino per essere qui con noi oggi e quindi voglio soltanto ringraziarli e far sentire sopratutto al dottore Di Matteo che noi ci siamo, che non e' solo e che continueremo a stare sempre al suo fianco

Ci sono altre manifestazioni in vista? Qualcuno dei relatori ha lanciato anche l'idea di andare a fare un'altra manifestazione al presidente Mattarella, magari anche sotto casa sua, e' una cosa che potremo organizzare?
Si, ci spero proprio. Sicuramente organizzeremo ancora tante manifestazioni perché noi non stiamo fermi, noi vogliamo urlare tutto il nostro sdegno e quindi: SIAMO TUTTI NINO DI MATTEO!

E non lasciamolo solo giusto?
Assolutamente... ma noi non lo lasceremo mai solo!

Era un consiglio magari per tutti i cittadini che vogliono ottenere giustizia?
Infatti... questo appello è rivolto soprattutto a chi è rimasto a casa e magari ci ha seguito solo in diretta streaming. Alcuni per motivi ovvi..per motivi loro familiari ma altri anche perché magari non ci vogliono mettere la faccia. Invece tutti dobbiamo partecipare, tutti  dobbiamo stare accanto ai nostri magistrati, perché noi i nostri eroi li vogliamo vivi,  non li vogliamo morti. Quindi siamo già stanchi di ricordare, delle commemorazioni..siamo stanchi perché e' giusto che un magistrato faccia il proprio dovere e che tutti i cittadini lo sostengano ma sopratutto, che venga sostenuto..sopratutto appunto dalle istituzioni, che invece stanno in silenzio.

Che oggi speriamo abbiamo rotto...
Speriamo, speriamo davvero.


GIORGIO BONGIOVANNI
bongiovanniGiorgio Bongiovanni, direttore di AntimafiaDuemila, secondo te siamo riusciti oggi a rompere questo silenzio?
Secondo me sì... c'erano centinaia e centinaia di persone in piazza di Santi Apostoli. Purtroppo la tragedia di Parigi ha orientato i mezzi di comunicazione in questa situazione drammatica che la Francia sta vivendo però, le persone erano presenti in piazza... tantissime e quindi Nino Di Matteo possiamo dire... non lo so se noi siamo riusciti a rompere il silenzio, però possiamo tranquillamente dire che Nino Di Matteo, per quanto riguarda i cittadini non e' solo.

In parte ci siamo riusciti e magari i cittadini secondo te stanno prendendo più coscienza?
Migliaia di cittadini in tutta Italia, migliaia e migliaia sono con Nino Di Matteo, quindi lo Stato o lo Stato-Mafia (vedete voi) prima di compiere un attentato ci penserebbe due volte veramente.

Ma la sentenza Mannino nega il fatto che sia esistita la Trattativa Stato-Mafia?
No, non la nega affatto, il dispositivo di sentenza fa capire che il reato c'è e che in primo grado Mannino non l' ha commesso, per noi l'ha commesso, dal nostro punto di vista...sappiamo che la procura e' intenzionata a fare appello, quindi, ci sarà un nuovo processo, con un nuovo imputato... Mannino non canti vittoria e soprattutto non offenda i magistrati, non offenda Nino Di Matteo, come lo ha offeso dicendo che e' colpevole per aver fatto condannare innocenti. Dovrebbe essere querelato per calunnia, l'ignorante onorevole Mannino, per il resto Mannino e' un frequentatore di mafiosi, amico dei mafiosi, lo dice una sentenza, se questo e' reato o  non e' reato a me cittadino non importa nulla. Mannino e' indegno di stare nelle istituzioni.

Quindi continuiamo a stare accanto a questi magistrati che lottano molto per ottenere verità e giustizia in questo paese, a maggior ragione in seguito anche a questa sentenza, che ne dici?
Si assolutamente!


SALVATORE BORSELLINO
borsellinoSalvatore Borsellino, il tuo grido di battaglia e' da anni: RESISTENZA. Quando ancora dobbiamo resistere per ottenere giustizia e verità in Italia?

Dobbiamo resistere fino alla vittoria. E la vittoria significa che ci sia verità e giustizia nel nostro paese, che finalmente si sente quel fresco profumo di libertà che purtroppo sempre più (io adopero le parole di Paolo perché non ci sono di migliori) viene sommerso dal puzzo, dal compromesso morale, dall'indifferenza, dalla continuità e dalla complicità.

Come si fa a combattere l'indifferenza e sostenere i magistrati che vengono ostacolati come e' stato per tuo fratello Paolo Borsellino, per Giovanni Falcone e riuscire a ottenere verità, a combattere la corruzione, che sembra ancora esistere in Italia, così da non lasciare soli questi magistrati e far comprendere alla gente questa situazione?
Basta fare quello che e' stato fatto oggi. Bastava guardarsi oggi intorno e vedere la passione di queste persone... E' necessario che ognuno di noi - non aspettiamo che qualcun altro faccia qualcosa per noi, che un magistrato si faccia  ammazzare per noi - che ciascuno di noi faccia quello che e' nostro dovere fare... Diceva Paolo dopo la morte di Falcone: 'abbiamo un grosso debito verso di lui e dobbiamo pagarlo gioiosamente'. Ecco: ANCHE NOI SIAMO QUI PER PAGARE UN DEBITO E DOBBIAMO PAGARLO GIOIOSAMENTE.

Foto © Paolo Bassani

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