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sarti giuliadi Lucia Renati
L’onorevole pentastellata riminese Giulia Sarti, interviene sui sequestri di beni per oltre 35 milioni d’euro della ‘Ndrangheta emiliana: Michele Bolognino – referente principale della cosca a Parma- era di fatto il gestore, insieme al fratello, di un bar e di una pasticceria a Riccione fino al 2013. ‘Fondamentale – ha dichiarato la Sarti – colpire il patrimonio delle Cosche per debellare questo cancro che ha messo radici così profonde nel nostro territorio’.

La dichiarazione
”Ormai non è più un Tabù. In Emilia Romagna si sviluppano un numero non indifferente di attività riconducibili a criminalità organizzata e Mafie. Ce lo dicono eccellenti lavori di ricostruzione, come quelli affrontati dal Gruppo Antimafia Pio La Torre e dall’Osservatorio istituito a Rimini, ma ce lo dice anche il lavoro della DDA di Bologna e delle forze dell’ordine. Questi nuovi sequestri hanno fatto emergere che gli affari dei Grande Aracri arrivavano fino alla Riviera romagnola.

“Aggredire i patrimoni delle mafie è l’unica strada percorribile.” – sottolinea Giulia Sarti – “Purtroppo il prezioso lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine rischia di essere annullato dal paradosso che regna sovrano nella nostra legislazione antimafia: i tempi fra sequestri, confische definitive e destinazione dei beni sono troppo lunghi e questi beni, soprattutto immobili ed aziende, rimangono inutilizzati o, in alcuni casi, ritornano nelle mani dei mafiosi. Nella nostra regione a fronte dei numerosissimi sequestri effettuati, i beni destinati in via definitiva negli ultimi due anni sono stati soltanto cinque!”

I boss non temono la giustizia finché trovano appoggio nella cosiddetta zona grigia – non dimentichiamo ad esempio, l’inefficacia della nuova norma sul voto di scambio politico elettorale, sancita perfino in una sentenza della Cassazione di fine agosto 2014 – ma sono terrorizzati all’idea di perdere il possesso dei propri beni, frutto di violenze, sangue, soprusi e corruzione.

In Commissione Giustizia alla Camera giace da oltre un anno la proposta di legge per la riforma del codice antimafia nelle parti che riguardano la gestione dei beni confiscati dal momento del sequestro fino alla destinazione, l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e la disciplina degli amministratori giudiziari che gestiscono i beni; “Noi vogliamo che si possa arrivare in tempi rapidi a discuterla ed approvarla. Queste dovrebbero essere le priorità di Parlamento e Governo.” – testimonia Giulia – ” Come diceva Carlo Alberto Dalla Chiesa : ‘la Mafia verrà sconfitta solo quando lo Stato darà come diritto ciò che le mafie danno come favore’.

newsrimini.it

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