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trocchia-nellodi Giuliano Girlando - 8 luglio 2015
“Il dialogo captato dalle cimici lascia pochi dubbi sulla volontà dei due di punire in maniera esemplare il cronista, reo di aver fatto scattare le indagini sul gruppo criminale: “A quel giornalista gli devo spaccare il cranio e dopo mi faccio arrestare”, dice il fratello. Ma la storia non finisce qui. I militari registrano le minacce il 10 giugno e subito inviano un’informativa riservata alla Procura antimafia di Napoli. Per un mese però, incredibilmente, nulla succede e il giornalista a tutt’oggi non ha ricevuto alcuna misura di protezione.” Cosi il Fatto Quotidiano ha raccontato la vicenda che riguardava Nello Trocchia (in foto), giornalista collaboratore del Fatto, dell'Espresso e La7.

Nello ha scritto libri importanti come quello sui rifiuti “Roma come Napoli” sui rifiuti e alte importanti inchieste su camorra, quinta mafia e corruzioni. Nello è un amico oltre che un giornalista giornalista, quelli scassaminchia, quelli che meritano le spedizioni punitive perché scrivono troppo e scrivono di cose che non dovrebbero interessargli. Ricordo ancora quando Nello venne a Tivoli per occuparsi della vergognosa vicenda della discarica a Villa Adriana, quello scellerato patto Polverini-Pecoraro sul nuovo piano rifiuti del Lazio. Nello si occupò per primo anche della vicenda della lottizzazione di cemento che ricadeva nell'area cuscinetto a ridosso della Villa Adriana e che tanto scalpore suscitò negli ultimi anni. E' sempre stato sul pezzo e ha sempre verificato sul campo i fatti e accertato le verità che emergevano. Questo è il problema maggiore per il potere mafioso, quando il giornalismo si fa fastidioso, impertinente e le inchieste arrivano a toccare dei sistemi criminali importanti. Nello vai avanti come hai sempre fatto col coraggio della penna, senza censure e senza badare a tutte le minacce e le intimidazioni che ti sono arrivate e ti continueranno ad arrivare perchè non sei solo. Diceva Giancarlo Siani: “la criminalità, la corruzione, non si combattono soltanto con i carabinieri. Le persone per scegliere devono sapere, conoscere i fatti. E allora quello che un giornalista “giornalista” dovrebbe fare è questo: informare.” Sei tra coloro che oggi segue l'esempio di Giancarlo e ci fa sentire meno pesante quella perdita. Occorre tutti insieme fare sempre di più rete, cooperare affinchè le migliori penne del giornalismo non restino sole e dobbiamo continuare ad informare, scrivere, raccontare sempre e comunque anche sui nostri, limiti e sulle nostre debolezze. Alcuni hanno il patentino da giornalista, altri sono semplici blogger come il sottoscritto ma tutti dobbiamo essere dalla stessa parte della barricata. A te la mia profonda stima.

Anche la redazione di ANTIMAFIADuemila esprime la propria solidarietà al collega Nello Trocchia affinché le autorità possano intervenire il prima possibile per garantire la sua sicurezza.

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