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borsellino-salvatore-web12di Savino Percoco - 3 luglio 2015
Ed ogni qual volta i riflettori dell’antimafia illuminano il cammino della verità, puntuali arrivano le polemiche mistificatorie. Questa volta a distrarre l’opinione pubblica è la penna di Luca Rocca sulle pagine de il “Tempo”, con un pezzo intitolato: “Paga la causa coi soldi di Borsellino” e sottotitolato “Salvatore, fratello del pm ucciso nel ’92, condannato per diffamazione ha "confessato" di aver usato il denaro raccolto dalla ‘Casa di Paolo’”.
Prima di ogni ricostruzione fantasiosa è bene ricordare per quale ragione l’ingegner Borsellino è stato recentemente condannato per diffamazione nei riguardi di Alberto Di Pisa e al risarcimento di 6000 euro.
Quando Salvatore Borsellino aveva appreso che il posto di Procuratore di Marsala, un tempo di suo fratello Paolo, sarebbe stato assegnato a Girolamo Alberto Di Pisa, in una conferenza pubblica nel 2009 aveva qualificato quest'ultimo come una persona “non degna” definendo una “ignominia” la scelta di nominare per quella carica un magistrato che fu sospettato di essere il “Corvo” di Palermo. Per questo Di Pisa – nonostante anche da altre parti fossero stati espressi giudizi negativi sulla sua nomina a procuratore – aveva immediatamente denunciato Borsellino e chiesto 300mila euro di ammenda, richiesta che però è stata rigettata. Il giudice civile nisseno aveva infatti disposto il pagamento di seimila euro.

Noi Agende rosse, abbiamo condiviso le parole di Salvatore. Personalmente, assieme a molti altri, fui tra i primi a chiedere una raccolta fondi per raggiungere la quota del risarcimento chiesto dalla sentenza, poi concretizzata dalla poetessa Lina La Mattina.
Personalmente ero anche dell’idea che sarebbe stato elegante se Di Pisa realizzasse il gesto di donare le 6000 euro incassate da Salvatore, sul conto delle agende rosse e specificatamente per l’avvio del progetto “la casa di Paolo”, ma così non è stato.
Indipendentemente dai parere personali, vi sono prove tracciabili come i movimenti bancari che smentiscono le menzogne di questi giorni. Difatti, la somma raccolta dall’iniziativa della poetessa palermitana, così come spiegato dallo stesso Salvatore Borsellino, è stata “depositata sul conto del Movimento delle Agende Rosse e destinata, come quella successivamente raccolta, a costruire il nostro sogno, la Casa di Paolo”. La penale, di 6000 euro, è stata versata mediante bonifico, dal personale conto di Salvatore Borsellino, “lo stesso dal quale sono usciti i 57.000 euro necessari per acquisire i locali da unire a quelle della vecchia farmacia Borsellino”.
Chiunque abbia dubitato anche un solo istante del nostro Capitano Salvatore, metta una mano sulla propria coscienza e faccia “mea culpa”. Sono fiero e orgoglioso che il nostro movimento delle Agende rosse sia presieduto dall'ingegnere e fratello di Paolo, un padre, un amico, un nonno, uno zio ... Tutto ha rappresentato per noi in questi anni, ignorando il suo stato di salute ed economico. L'amore che Salvatore prova per la giustizia, la verità e la resistenza, è stata per noi fonte di crescita educativa e umana a cui gli sarò per sempre grato.

ANTIMAFIADuemila
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