Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

scuola2di Carmela Fidelio - 16 giugno 2015
Lettera a Renzi di una prof di Inglese, specializzazione Sostegno, al liceo scientifico Corbino: “Lei si dichiara aperto al dialogo ma non ha predisposizione all’ascolto”. “Si consegnano ai presidi tutte le logiche del clientelismo”, “Sa quanto lavora un insegnante serio?”
Egregio "signor" Renzi, ho letto e riletto la bozza del Ddl "La Buona Scuola" nel tentativo di scoprire quali sono le bugie che, a suo dire, sono circolate negli ultimi mesi, ma non sono riuscita a trovarle. Anzi, tutto ciò che avevo sentito dire è stato vergognosamente confermato.

E quello che lei dice contraddice apertamente ciò che è scritto nero su bianco nel disegno di legge. Sono così sconvolta dalle conseguenze di questo Ddl che non ho parole per esprimere la mia indignazione. Allora è proprio vero, siamo in dittatura! Insegnanti asserviti a bieche politiche nazionali che li vogliono succubi di un singolo, adeguatamente indottrinato dal potere centrale. Per anni abbiamo tollerato il blocco del contratto, tagli e non ultimo anche le preferenze dei presidi, che si scelgono già collaboratori e docenti "meritevoli", in base a un non ben precisato concetto di merito. Forse lo stesso che ha portato lei in Parlamento.
Ma come si può pensare che ci possano essere criteri obiettivi di scelta quando è il singolo a decidere? E chi decide sul singolo? Come può un preside valutare l'operato di un insegnante di sostegno se non ha le competenze di questa specializzazione, o valutare la qualità dell'insegnamento di matematica se lui stesso è stato un insegnante di lettere? Ma non diciamo stupidaggini! Dovrebbe essere un preside onnisciente. E, inoltre, tutto questo potere consegna i presidi alle logiche del clientelismo, proprie dell'ambiente politico, per cui se tu fai un favore a me, assumendo tra i tuoi docenti il mio protetto, io faccio un favore a te. E, quel che è peggio, alle logiche intimidatorie, proprie degli ambienti mafiosi, per cui se non includi tra il tuo personale chi ti dico io, potresti averne gravi conseguenze.
E i soldi dati per la formazione ai docenti? Sono insufficienti per seguire master o corsi di aggiornamento seri. Non penso che comprare un libro o andare una volta in più al teatro possa aggiornare un docente. Piuttosto pensi a rinnovare il contratto di lavoro del comparto scuola, fermo a circa sei anni fa e ad adeguare i salari dei docenti all'inflazione. E permetta a coloro che sono stanchi e in là con gli anni di andare in pensione, per lasciare il posto ai giovani, che pieni di entusiasmo aspettano nelle graduatorie di poter entrare a far parte del mondo che lei vuole distruggere.
E ancora, i precari, delle GAE o di qualsiasi altra graduatoria, mandati a casa dopo anni di servizio e di sacrifici. Perché questa è la fine che faranno coloro che non rientreranno nelle immissioni in ruolo. Queste ultime non una generosa concessione di un governo magnanimo, ma un obbligo imposto all'Italia dalla Corte Europea. E del resto del tutto fittizie: si passa dalle GAE agli albi territoriali. Bel cambiamento! Da una precarietà a un'altra, ancora peggiore in quanto allargata sul territorio. E coloro che dopo tre anni di servizio dovranno restare a casa perché altrimenti dovreste assumerli? E tutti coloro che hanno superato più di un concorso a cattedra e non hanno una cattedra? E non c'è proprio bisogno di un altro concorso. O vi servono soldi?
E poi, c'è il personale ATA, di cui non si fa nessuna menzione. E per i quali sono previsti tagli di unità. Già non si riescono a gestire i plessi scolastici distaccati per mancanza di personale. Che facciamo? Consegniamo per tre anni le chiavi della scuola ai docenti che vi lavorano in modo che aprano e chiudano loro e magari facciano anche le pulizie?
Grazie alle sponsorizzazioni ci saranno scuole super sovvenzionate, per esempio i licei, la cui utenza è più abbiente, e scuole che avranno il minimo per la sussistenza, come i tecnici o i professionali o le scuole di periferia, frequentate da studenti più poveri. Bel merito! Mentre i figli dei "ricchi", che beneficeranno anche di detrazioni fiscali, frequenteranno scuole private altamente qualificate, con personale docente stabile e tutti i comfort tecnologici. E gli investimenti nell'edilizia scolastica? Sono solo promesse da marinaio. In fondo è questo che volete: per citare Orwell, l'ignoranza è forza. La nostra ignoranza è la vostra forza. Chi non sa, non capisce e non si ribella.
E per quanto riguarda l'alternanza scuola-lavoro, qui non siamo né in Svizzera, né in Germania, né in America. La corruzione è all'ordine del giorno, se non se ne fosse accorto. Si finirebbe solo con il consegnare i giovani al lavoro nero.
E la vergogna delle deleghe in bianco con le quali il governo si riserva di prendere decisioni importanti in merito all'orario di lavoro ed ad altre questioni (per esempio le ferie) stabilite di solito per contratto? Allora è davvero una dittatura. Si è mai chiesto quanto lavora un insegnante serio? Quanto ci vuole per preparare le lezioni e i compiti in classe e per correggere questi ultimi? Sicuramente molto più che le 18 ore di lezione frontale. Ha mai pensato che le scuole aprono l’1 settembre con esami di riparazione e riunioni varie e chiudono nella prima decade di luglio con la fine degli esami di stato e dei corsi di recupero?
E mi fermo qui. Si vada a leggere la Costituzione!
Se questo Ddl è frutto della sua, tanto decantata, consultazione nazionale sul web per trovare i principi democratici fondanti della buona scuola, vorrei proprio sapere chi le ha suggerito tutte queste idee brillanti. Ma i suggerimenti sono stati recepiti? O sono stati volutamente ignorati? Chissà cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la consultazione.
Lei si dichiara pronto al dialogo. Ma quale dialogo! Dialogare presuppone una predisposizione all'ascolto e abbastanza apertura mentale per aver il coraggio di capire i propri errori e cambiare anche idea, se è necessario. Tutte qualità che non sembrano appartenerle. Mi sorprenda. Mi faccia cambiare idea. Al momento attuale questa è la peggiore "riforma" della scuola che ho vissuto nei miei 25 anni di insegnamento.

* Lingua Inglese, Specializzazione Sostegno, Liceo Scientifico

Tratto da: lacivettapress.it

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos