di Giovanna Maggiani Chelli - 22 marzo 2015
Ultimatum niente male quelli invocati per Leoluca Bagarella e accolti dal Tribunale di Sorveglianza di Nuoro. Ha diritto alla sua intimità! Abbia quindi, da qui a pochi giorni, il trasferimento in una cella più idonea alle sue esigenze. Insomma un carcere strutturato in modo che nella cella del pezzo da 90 non vi sia un servizio igienico alla turca, costruito al centro della stanza, perché così come è adesso, le telecamere di video sorveglianza lo riprendono anche nella sua intimità.
Ci uniamo alla richiesta del boss e plauso per il Tribunale di Sorveglianza di Nuoro, affinchè Leoluca Bagarella, che abbiamo visto per due anni davanti a noi, mentre lo processavano e lo condannavano all’ergastolo, a 41 bis, per la morte dei nostri figli, possa fare i suoi bisogni lontano da occhi indiscreti.
Ci permettiamo però rammentare due cose:
1) Stiamo sempre aspettando che Leoluca Bagarella faccia i nomi, in una aula di giustizia, di quei politici, parlamentari e ministri che hanno fatto con lui accordi affinchè, a suon di bombe, fosse abolito il 41 bis.
2) Chiediamo a Leoluca Bagarella, quando sarà nella sua nuova cella con servizi igienici più idonei alla dignità di un uomo, di rammentarsi mattino, mezzogiorno e sera delle sue vittime, in modo particolare di tutti coloro che l’intimità, a causa del suo tritolo, condiviso ampiamente con la politica marcia di questo Paese, l’hanno persa per sempre.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili