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berl-pinocchio-2di Rossella Guadagnini - 10 maggio 2014
Basta così: non occorre altro. Rizzati subito e vieni via con noi. – Ma io… – Via con noi! – Ma io sono innocente… – Via con noi! (…) Quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gli intimarono con accento soldatesco: – Avanti! e cammina spedito! se no peggio per te! Senza farselo ripetere, il burattino cominciò a camminare per quella viottola che conduceva al paese. Ma il povero diavolo non sapeva più nemmeno lui in che mondo si fosse. Gli pareva di sognare, e che brutto sogno! Era fuori si sé. I suoi occhi vedevano tutto doppio: le gambe gli tremavano: la lingua gli era rimasta attaccata al palato e non poteva più spiccicare una sola parola“.

Questo è Pinocchio, nelle avventure scritte da Carlo Collodi, mentre viene arrestato da due carabinieri. Ingiustamente. Marionetta spaventata, che protesta la sua innocenza e poi ammutolisce. Mentre Silvio Berlusconi, statista e prossimo padre della Patria per sua stessa gentile ammissione, non arrestato giustamente, protesta sì la sua innocenza, ma non è spaventato per nulla, né -ahinoi- ammutolisce. Non più, almeno, dopo che il Tribunale di Sorveglianza di Milano gli ha concesso i servizi sociali. Anzi, ha pensato bene di trasformare la sentenza in un’arma della campagna elettorale per le Europee con possibili sviluppi nel caso di un aggravio: una porticina di sicurezza, sempre socchiusa. Non era facile immaginarlo, del resto? A che pensavano i giudici mentre stendevano il dispositivo? Oltre ad applicare la legge, s’intende.

Il ‘gioco’ tra analogie e differenze di Pinocchio, spiegato ai bambini-elettori, non si ferma qui. Il burattino mente e gli si allunga il naso. A SB no: perché non mente, evidente! Pinocchio è di legno, va a fuoco. Berlusconi di carne, ma va a fuoco lo stesso: brucia come brucia chi ama e ha mangiato i Pavesini. Pinocchio ha un grillo parlante. SB che ne ha fatto del suo? Pinocchio conosce il grande burattinaio, lui pure. Va nel Paese dei Balocchi e SB, da vero sceicco bianco, ci trasforma l’Italia intera. Si fa consigliare da Lucignolo, l’altro dal Gatto e dalla Volpe (Previti e Dell’Utri). Ora è prigioniero nel ventre del Pesce-cane, dove incontra Geppetto, come SB incontra Matteo Renzi al Nazareno, trasformato in Dc. Su chi sia la sua fatina azzurra, molto meglio non chiedere: si farebbero brutte figure.

E’ passato quanto? Un giorno dal suo esordio ai servizi sociali e lui dà il via alla campagna elettorale. Da un’assemblea canina, senza offesa per i cani, a cui si presenta senza Dudù, deludendo gli elettori di entrambi, e le spara grosse, forse per coprire l’abbaiare e il latrare. Tuona contro lo stato in cui versa la magistratura e propone agli animalisti di fondare un partito “Vittime della Giustizia” con lui a capo. Si commuve per il suo ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, arrestato e mandato dritto dritto a Regina Coeli stavolta (tanto va la gatta al lardo…) per aver favorito la latitanza di un altro ex Pdl, Amedeo Matacena, proprio mentre lo stesso interessato smentisce di essere stato l’amante della moglie di Matacena (lontan dagli occhi, lontan dal cuore…). SB si schiera con fermezza a favore di Marcello Dell’Utri, un altro poveraccio come lui, condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione, ma a sette anni. Paragona Grillo a Hitler, di cui avrebbe il terrore. Per il Pd di Renzi invece ha in serbo una stizzita analisi di Mani Pulite 20 anni dopo: siamo sempre allo stesso punto, si meraviglia, “nella stessa situazione del ‘94?”.

“L’Italia -deplora SB- è ingovernabile perché gli italiani non hanno mai saputo votare”. Lui, tuttavia, ha deciso: “siamo a un punto di svolta storico del nostro Paese – ha commentato con sottigliezza dopo Cesano Boscone – o la va o la spacca. E comunque questo è l’ultimo tentativo che io faccio per cercare di diventare un padre delle patria. Se non riesce -conclude sagace- mi dichiarerò non utile al paese”. Utile in che senso, mi consenta? Alla fine Pinocchio riesce a diventare un bravo bambino in carne e ossa, ma quella di Collodi è una fiaba. E dire che fin da quanto l’ha scritta fu tacciato di ‘conservatorismo’. Invece aveva intuito profondamente la natura degli italiani. A noi resta solo un dubbio: Berlusconi riuscirà secondo le sue ambizioni a trasformarsi in statista e padre della Patria? Chissà se Pinocchio, nei suoi sogni più fantasiosi, aveva pensato di arrivare così in alto.

Tratto da: blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it

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