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manoconboccaurlantedi Claudio Viola - 12 gennaio 2014
Nell’ambito delle attività svolte all’interno del “Progetto Legalità”, ho avuto l’occasione di conoscere Valeria Grasso, l’imprenditrice palermitana, oggi testimone di giustizia che, è stata costretta a chiudere la propria palestra e a lasciare Palermo per aver detto di no al pizzo. Da questo incontro è nata in me l’idea, quasi un bisogno, di scrivere un monologo che affrontasse il tema della mancata risposta della società dinanzi ad episodi in cui una subcultura impone la sua “legge” ad un individuo. Ecco che ho deciso di intitolare il mio monologo “NON RESTARE A GUARDARE”. Si tratta di un breve testo in cui esprimo tutto il mio dissenso nei confronti di quelle persone, di quegli italiani che non intervengono in aiuto di chi ha bisogno, senza rendersi neppure conto che, con il proprio silenzio, restando semplicemente e solamente a guardare, permettono che si compiano delle ingiustizie. Inoltre, rimprovero l’atteggiamento di chi è convinto che non gli riguardi ciò che accade e non pensa che prima o poi, potrebbe essere egli stesso o una persona a lui vicina a trovarsi in quella spiacevole situazione. Rimprovero i mass media che divulgano soltanto notizie che fanno “scruscio” e mai si preoccupano di far conoscere il coraggio di chi, come Valeria, ha saputo dire di no. Nella parte finale esorto chi ascolta a riflettere e a fare una scelta: “Esistono due scelte da fare nella vita, o accetti le cose come stanno, oppure accetti la responsabilità di cambiarle”. Inizialmente avevo molti dubbi sull’opportunità di portare in scena questo monologo, soprattutto perchè l’ho scritto in tempi davvero molto stretti dal momento che era destinato ad essere messo in scena in una delle giornate di riapertura della palestra “Free Life” di Valeria Grasso, di cui il nostro liceo si è fatto promotore. Tuttavia, nonostante la mia “poca fede”, il monologo ha emozionato tutti, dai professori agli alunni, fino a Valeria Grasso che ho visto piangere ininterrottamente per tutta la rappresentazione. Anche se recito da circa dodici anni, ricorderò sempre quest’ultima come una bellissima esperienza perchè l’emozione che io ho trasmesso a chi mi ha ascoltato, è tornata indietro su di me investendomi con la sua straordinaria energia positiva.

Claudio Viola

COMMENTI DEL PUBBLICO:

Cosa pensi della mia performance?

Flavia Zampardi (alunna della 4F del nostro liceo):

“Ho ascoltato, osservato e ammirato Claudio sin dal primo momento in cui con coraggio e determinazione ha invaso una stanza di pochi metri quadri rendendola il suo palcoscenico. Ancora prima dell’impegno che ci ha messo, visibile agli occhi di tutti, quello di cui mi sono accorta è stato proprio il suo amore caricato di passione, forza e credibilità. E’ stato fantastico e mi piace ricordarlo con una mano sul cuore perchè ancora adesso, come quel giorno, batte fortissimo.”

Valeria Grasso:

“Non ho mai sentito battere così forte il mio cuore..sei riuscito a farmi sentire tutto, dolore, amore, speranza, forza… Hai messo su un monologo pieno di passione, rabbia, verità e tutto espresso con la tua anima. Grande!”

Prof. Alessandro Picciotto (insegnate del nostro liceo):

“La recitazione commovente e il testo senza alcuna retorica hanno sintetizzato egregiamente lo spirito di quei giorni vissuti insieme. Davvero notevole!!”

Barbara De Luca (Associazione “Cittadinanza per la magistratura”):

“E’ veramente incoraggiante e riempie di speranza vedere che ci sono ragazzi di tale profondità espressiva che scuote l’animo fin nel profondo.”

Gilda Sciortino (giornalista):

“E’ stato un monologo capace di toccare le corde più profonde delle mie emozioni. Mi ha fatto venire i brividi non solo in quanto recitato con sentimento e passione, come gli artisti di ben più navigata esperienza sanno ben fare, ma anche perchè, nonostante la giovane età del suo autore e attore, ha evidenziato una capacità di essere profondamente conscio del tema trattato.”

Tratto da: liceodanilodolci.it

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