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cialilapi-locandinaNote di regia
Il presente lavoro nasce dal desiderio e dal tentativo di dar voce a coloro i quali possono essere definiti “muti sociali”, coloro che nella nostra società non hanno voce, che vengono considerati scarti o che comunque vengono esclusi e nascosti agli occhi dei più perché potrebbero mettere in crisi la nostra idea di società e benessere. Solo facendo finta che alcune categorie cariche di sofferenza non esistano, le persone si sentono autorizzate a vivere la loro vita senza occuparsi di quei problemi di cui dovrebbero farsi carico se quotidianamente li avessero davanti agli occhi. Ma risolvere un problema è faticoso. Dunque, quando si può, meglio fingere che esso non esista.

L’idea del documentario è nata nel marzo 2013 quando, passando in rassegna i vari canali televisivi e sfogliando i vari quotidiani nazionali, ci si era resi conto di come fosse passata pressoché inosservata la notizia della chiusura dell’Emergenza Nord Africa, ovvero il programma di assistenza ai profughi, una chiusura stabilita per il 31 dicembre 2012 e poi prorogata fino al 28 febbraio 2013. Nessuno dei media si era soffermato ad approfondire la situazione e soprattutto le conseguenze di tale disposizione sulla vita di molte persone che, dopo un anno e mezzo di accoglienza, si trovavano in condizioni molto più precarie rispetto al momento dell’arrivo in Italia, allontanate dai Centri d’accoglienza, senza nessun sostegno e senza nessuno strumento per orientarsi e neppure “arrangiarsi” in un Paese rimasto ancora straniero. Si trattava di una notizia esplosiva per il suo contenuto che raccontava un caso di vera e propria disumanità istituzionale; eppure non assumeva la rilevanza che avrebbe dovuto assumere in un Paese civile.


Sinossi
Il video documentario ha lo scopo di raccontare le storie di migrazione di sei ragazzi ciadiani ospitati nel Centro di accoglienza di Via Pietrasantina a Pisa, ragazzi che hanno lasciato la loro terra per scappare da una dittatura che opprime la popolazione da oltre 20 anni: alcuni di loro hanno lasciato il Paese da bambini, altri in seguito alla sanguinosa guerra civile del 2008.
Tutti loro si erano trasferiti in Libia,dove avevano iniziato una nuova vita. Ma le recenti rivoluzioni arabe e lo scoppio del conflitto libico, li hanno costretti a scappare di nuovo, per sfuggire ancora a violenze e persecuzioni; e questa volta sono giunti in Italia.
Sbarcati a Lampedusa nell'estate del 2011, dopo uno di quei tanti “viaggi della morte” che hanno destato una vasta risonanza mediatica, sono poi stati trasferiti a Pisa,in un Centro d'accoglienza assistenziale gestito dalla Croce Rossa, e inseriti nel progetto d’integrazione “Gli echi della cronaca, Emergenza Nord Africa”.
Il 28 febbraio 2013, data programmata per la conclusione del progetto, il Centro è stato chiuso, gettando inizialmente i suoi “ospiti” in una situazione di forte disagio e sbandamento, anche in conseguenza del fatto che nessun percorso d’integrazione era stato mai attuato.
Superato però il momento iniziale, i ragazzi,con l’appoggio e la solidarietà di amici e volontari italiani, hanno deciso di rimanere nel Centro d'accoglienza, e di dar vita al primo Centro d'accoglienza autogestito d'Italia.
Oggi vivono nel Centro 10 ragazzi che stanno portando avanti varie attività trasversali: orti e laboratori artistici finalizzati alla creazione di oggetti di artigianato; scuola d’italiano, di arabo e di inglese; laboratorio di “teatro dell'oppresso”. Solo per otto di loro è stato possibile attivare un tirocinio lavorativo retribuito della durata di 6 mesi.
Il video documentario è caratterizzato da una triplice dimensione temporale: un passato sconosciuto da svelare; un presente di incognite ma anche di opportunità; e un futuro che è il SOGNO che essi, giorno dopo giorno, in un presente spesso ingiusto e ingeneroso, si affannano tenaci a costruire.

Scopo del documentario
Oltre a dare visibilità alla situazione dei ragazzi intervistati e sensibilizzare l’opinione pubblica, lo scopo del documentario è quello di raccontare le storie di coloro che troppo spesso sono considerati semplicemente dei numeri e un problema. Dare una storia ai volti che spesso appaiono in tv o sui giornali, aiuta a considerare le persone come esseri umani e non più come numeri.
il ricavato della vendita del DVD sarà destinato interamente al finanziamento l’autogestione.

Persone Intervistate
Issa Nur: ciadiano, 26 anni, in possesso di protezione umanitaria. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato il 1° marzo 2013, il 31 maggio 2013 e il 25 agosto 2013.

Ibrahim Aboubakar: ciadiano, 20 anni, in possesso di protezione umanitaria. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato il 2 giugno 2013 e il 25 agosto 2013.

Ali Daud: ciadiano, 24 anni, in possesso di protezione umanitaria. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato il 1° marzo 2013 e il 6 giugno 2013.

Mohamed Elhleou: ciadiano, 26 anni, in possesso di protezione umanitaria. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato il 1° marzo 2013 e il 4 giugno 2013.

Mohamed Mohamed Saleh: ciadiano, 21 anni, in possesso di protezione umanitaria; studente in Scienze per la Pace. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato il 1°marzo 2013 e il 4 giugno 2013.

Azeen Yussuf: ciadiano, 30 anni, in possesso di protezione sussidiaria. Ospite del Centro d’accoglienza di via Pietrasantina a Pisa dal settembre 2011 al febbraio 2013; intervistato l’8 giugno 2013.

Cerrai Antonio: Presidente provinciale della Croce Rossa di Pisa, intervistato il 10 maggio 2013. Bontempelli Sergio: Presidente Africa Insieme Pisa, intervistato il 16 maggio 2013.

Ballerini Fabio: attivista, insegnante d’Italiano per migranti, intervistato il 1° marzo 2013 e il 9 settembre 2013.

Alcuni Nomi dei ragazzi Ciadiani intervistati sono stati modificati o inventati.


Situazione odierna del Centro d’Accoglienza Autogestito di Pisa.
Oggi continua l’autogestione all’interno di quello che era stato un Centro d’Accoglienza durante l’ENA. Dal 3 ottobre 2013, giorno dell’ultima grande strage di Lampedusa, i ragazzi del Centro vivono senza corrente elettrica perché la Croce Rossa, che ha continuato per sei mesi a pagare le utenze, ha deciso di staccarla in quanto, a detta dell’organizzazione, il pagamento delle bollette rappresentava una sottrazione di denaro da destinare alla persone veramente bisognose. Il Comune, dopo due anni dall’arrivo dei migranti, si sta ora impegnando concretamente nella ricerca di una situazione abitativa migliore. La Provincia continua a seguire in modo proficuo la situazione dell’inserimento lavorativo, fondamentale perché i ragazzi migranti possano continuare a camminare sulle proprie gambe e giungano ad un’autonomia piena e completa. Finalmente, anche se in notevole ritardo, si sta creando quella sinergia di forze tra i vari livelli istituzionali che possono portare ad una vittoria finale sul campo dell’integrazione.
Resta fondamentale l’appoggio di singoli cittadini, studenti, realtà cittadine come Rebeldia, e associazioni/organizzazioni che hanno sentito come loro il destino dei ragazzi ancora presenti nel Centro Autogestito, quali Africa Insieme, Emergency e Legambiente Pisa.

Caratteristiche documentario:
Colore: SI.
Lingua: ITALIANA.
Sottotitoli: in lingua italiana.

Filmografia Regista:
AS-SABR. La pazienza di un popolo in gabbia
CiaLiLaPi. Il lungo cammino verso la speranza.

Breve biografia del regista
Reporter freelance nato ad Oristano il 01-05-'85: laurea di I livello in Scienze Politiche presso l’Università di Cagliari; laurea di II livello in Scienze per la Pace presso l’Università di Pisa. Da febbraio 2012 a luglio 2012 ha frequentato un corso di video-documentazione sociale, nato dalla collaborazione tra la Provincia di Pisa e il circolo Arci Agorà di Pisa. Ha realizzato per l’associazione “Laboratorio di Pace Lerci” il documentario As-Sabr. La pazienza di un popolo in gabbia, e girato e montato dei piccoli video. Alcuni dei lavori sono visibili nel canale Youtube alla voce “Tiziano Falchi”. CiaLiLaPi. Il lungo cammino verso la speranza è il primo documentario completamente auto-prodotto.

Documentario di Tiziano Falchi e Fabio Ballerini.
Prodotto da AHIMSA-DocVideo (piccola casa di video documentazione sociale indipendente e non registrata fondata da Tiziano Falchi).
Da un’idea di Fabio Ballerini e Tiziano Falchi.
Regia e montaggio di Tiziano Falchi.
Riprese di Tiziano Falchi e Ivan Losacco (per la parte riguardante il 28 febbraio).
Musiche originali di GangAster con Ibrahim Aboubakar e Mohamed Elhleou.
Fotografia di Tiziano Falchi, Fabio Ballerini e Diego Frau.

Anno di produzione: 2013.
Durata 55’.
Paese di produzione: Pisa-Italia.

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