Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

borsellino-agnese-paolo-webdi Lina La Mattina
Maggio, il mese della Madonna, della madre pietosa di tutti noi poveri mortali. Il mese delle rose delle zagare in fiore, esplosione di candore, di piccoli inebrianti profumi... maggio, hai scelto proprio una domenica di maggio per andare via, come il maggio di Francesca, di Giovanni e dei loro angeli custodi, che senza ali volarono in cielo... ma loro non lo hanno scelto di loro volontà, e tu Agnese? Sei stata tu a scegliere di andare via stanca di soffrire di aspettare qualcuno che ti scaldasse il cuore nelle fredde notti d’inverno, da osservare mentre giocava coi nipotini sulle ginocchia...qualcuno che da tempo aspettavi d’incontrare sulla soglia dell’anima è venuto a prenderti... e magari prendendoti sottobraccio ti ha detto: “ Ciao Agnese, ricordi quella calda domenica di luglio di 21 anni fa, quando ti ho invitato a fare una gita in barca come al tempo del nostro giovane amore, ricordi?

Tu eri così affaccendata da lasciarmi andare da solo insieme ad un nostro caro amico! Bene adesso ho aspettato fin troppo, sono venuto a reclamare il mio diritto di fare insieme a te, caro amore mio, “quella gita in barca”... ho aspettato tutti questi anni per darti tempo di sbrigare le tue cose... e poi c’erano i nostri ragazzi da seguire, guidare, non potevamo lasciarli soli di punto in bianco, ti pare dovevi anche lavorare per me, insieme a mio fratello Salvatore, a Rita!Considerato che io non ho avuto tempo di combattere la mia guerra... una guerra molto difficile se non puoi guardare in faccia il tuo nemico, se si nasconde magari dietro le sembianze di un finto amico, che ti parla, ti conforta, intanto che affila i coltelli... poi fosse stato solo uno, l’avrei anche affrontato, sfidato... lo sai il coraggio non mi mancava, ma erano in tanti amore mio... e non c’era più Giovanni, anche lui cacciato via a forza di tritolo, Antonio era tornato a Firenze, perciò ero rimasto solo!Un Donchisciotte a combattere contro i mulini a vento, mulini d’infamia inganni di potenti, falsi amici, di cui ci fidavamo per cui non ho parlato. Ho aspettato Agnese, ho aspettato tanto e sperato che le tue battaglie, quelle dei miei fratelli, dei pochissimi amici che hanno fatto di tutto per cercare la verità, andassero a buon fine, ma non sono riuscito a lasciarvi un testamento, o forse si... ma sono stato pure derubato, non solo della vita, l’anima, gli affetti, ma anche della mia “bibbia”: l’agenda rossa, a cui confidavo tutti i miei più segreti pensieri, quasi un amante, ma stai tranquilla Agnese, non ci ho mai fatto l’amore, ho sempre amato solo te, i nostri figli...e si, anche lei, la mia Agenda rossa, quasi fosse la mia bandiera anche se non sono comunista, lei era la bandiera della giustizia!Ma tu adesso sei sfinita, logorata, lascia tutto e vieni via con me, curerò Io le tue piaghe, la tua e la mia solitudine... oramai c’è tanta altra gente che ha preso a cuore la nostra battaglia, tanti giovani di buona volontà... i miei giovani e meno giovani colleghi, che si stanno facendo onore... scolari, coraggiosi poeti... una in particolare che ho deciso di proteggere perché anche se molto umile e sincera, pare di niente e nessuno ha paura, ed è capace di leggermi sin dentro l’anima, ci guarda me e Giovanni, ci parla col cuore gonfio di pena, ma non solo per me, per Giovanni, ma per tutti noi, pensa pur di difenderci è disposta anche a mettersi nei guai,quando posso io le rispondo, perché lei sente, capisce i miei pensieri e li trasforma in poesia... so che anche tu, Rita, Salvatore le volete bene... e lei che non ha mai avuto una vera famiglia... ora ne vuole a tutti noi!A volte piange, si dispera poiché da molti non è compresa... ha molto sofferto sin da quando è al mondo, mia madre che bene la conosceva, e bene le voleva mi ha tanto parlato di lei... allora io ogni tanto in sogno la consolo, lei scrive, riprende a lottare, a sperare... io la capisco, eccome se la capisco, anche io malgrado non fossi un poveraccio, conosco questa sensazione d'impotenza d'infinita, grande amarezza se ci si sente traditi...Oh come avrei voluto conoscerla in vita, ma non solo lei... mah chissà,forse se non si un numero 1 se prima non paghi pegno nessuno ti issa sul piedistallo, specialmente se sei onesto e sincero. Ma ora vieni, Agnese, lasciamo a loro il frutto dolce della verità che presto maturerà ne sono certo. Vieni via con me, per un lungo giro in barca e poi... ci aspetta il paradiso! Noi veglieremo da lassù, su tutti coloro che ci hanno amato e che ci amano"! Come vorrei Paolo che tu davvero raccontassi questa favola ad Agnese!

6 maggio 2013 ORE 02:34 R.C. 5 luglio 2013

In foto: una vecchia foto di Agnese e Paolo Borsellino con il figlio Manfredi

ARTICOLI CORRELATI

La targa "Paolo Giaccone" alla memoria di Agnese Borsellinol

Ti potrebbe interessare...

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos