L'intervento del Presidente del Centro Studi Paolo Giacconedi Luigi Furitano - 30 giugno 2013
Ritengo assai grave che ancora dopo ventun'anni e proprio per lo stesso motivo il Dott. Roberto Tartaglia debba sopportare quanto accadutogli nella propria abitazione.
Ripeto i ventun'anni che vedono impegnato tra gli altri anche Roberto Tartaglia nella ricerca di una verita' occultata sin d'ora.
Le procure di Palermo e di Caltanissetta ed in esse i loro magistrati , non cedendo alle gravi sfide intimidatorie, non esitano nel ricercare giornalmente ogni elemento utile per porre storicamente fine ad una delle piu' vergognose e dolorose bugie nazionali. Questa volta è assai diverso. Loro non sono soli, e noi che siamo dei privilegiati nel poter stare al loro fianco, siamo numericamente superiori rispetto a questi delinquenti, ormai destinati ad essere inchiodati alla croce della vera giustizia.
Il fatto che il Giudice Tartaglia sia temuto e monitorato dalla malavita organizzata mi angoscia, ma allo stesso modo mi rassicura. E' palese che la magistratura abbia individuato elementi tali, da metter in agitazione chi si sente inseguito e perseguitato dal tintinnio delle manette. Il tintinnio, un rumore insidioso che mette in allarme chi credeva di aver scongiurato con l'organizzazione e la messa in scena di clamorose bugie, la via di fuga da uno dei capitoli piu' dolorosi della storia della nostra martoriata e mortificata terra. Io umanamente e professionalmente rimarro' al loro fianco, cosi' come sono certo che lo stesso accadrà con la società civile tutta che indubbiamente è in modo insostituibile, parte sana di uno stato che vuole dignità, giustizia e riscatto.