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di-fini-giuseppe-webdi Giuseppe Di Fini - 10 dicembre 2012
Passano gli anni, le stagioni, i presidenti, ma l’uomo continua inevitabilmente a commettere gli stessi errori. La teoria dei “corsi e ricorsi storici”, sulla quale Vico concentrò la propria attenzione, sembra rivelarsi esatta e drammaticamente attuale.

Analizzando minuziosamente gli eventi storici, ci si rende conto che, seppure con diverse modalità e sotto gli effetti dell’evoluzione, si assiste ad un continuo susseguirsi di avvenimenti passati. Durante gli ormai famigerati “talk-show”, si parla tanto di meritocrazia; quella meritocrazia tanto esaltata, quanto accantonata a marcire al buio. Dal nepotismo dei papi alla politica del “bunga-bunga”, la tanto acclamata “gavetta” non è mai prevalsa sul clientelismo. Machiavelli arrivò a formulare una tesi che attribuiva alla “virtù” e alla “fortuna” il potere di determinare il futuro dell’uomo. L’intellettuale, autore di teorie ambigue e discutibili, in questo caso ebbe ragione. E’ vero che le capacità di un individuo incidono profondamente sul proprio divenire (“homo faber est suae quisque fortunae”), ma è altrettanto vero che il giudizio finale spetta al potente di turno.
In questo quadro si inserisce la cosiddetta “normalità italiana” (frutto di una continua anomalia). E’ deplorevole constatare che gran parte della gente pensi sia corretto chiedere ed ottenere una “raccomandazione”; l’alto tasso di disoccupazione non permette all’uomo di oggi di perder tempo, né con riflessioni etiche né con esitazioni. Pertanto, l’influenza del triste fato, che governa il corso degli eventi e l’esistenza dell’uomo, servendosi di leggi irrevocabili, è in grado di ottenebrare conoscenze e capacità.
L’uomo, in ogni caso, deve opporsi con tutte le proprie forze agli insospettabili salotti del potere che, inevitabilmente, soffocano le aspirazioni dell’animo umano. Non contano le perizie, la cultura e la preparazione; contano, invece, le conoscenze, gli amici in Parlamento e, in casi estremi, lo spirito avventuriero di offrire il proprio corpo ad un detentore del potere. Queste tattiche, oltre che in politica, vengono adottate anche per far strada nel campo dello spettacolo: in un’epoca in cui tutti aspirano a divenire calciatori, veline, ballerine e letterine, non c’è spazio per lo studio e l’applicazione.
Prepariamoci, dunque, a salutare per sempre la carriera degli artisti: questa, infatti, passo dopo passo, viene sostituita dai “talent show” televisivi, che generano stelle (cadenti). Milioni di ombre sperdute; tutte in cerca di un successo destinato in poco tempo a morire. La fama facilmente raggiungibile, il denaro e il potere sono ormai divenuti gli obiettivi comuni ai più; nell’appagamento di questi desideri, incide notevolmente la “fortuna”; è proprio quest’ultima a determinarne l’esito.
Respirando quest’aria, mi vien da sperare che, confermando l’esattezza della teoria del Vico, torni lo splendore dell’età dell’oro.

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