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di Maria Tarantino*
A pochi giorni dall'anniversario della nascita della prima radio libera di Danilo Dolci, che tutti noi avremmo dovuto richiamare alla memoria, la nostra povera terra sta vivendo un grave lutto.
L'iniziativa voluta fortemente dal nostro dirigente scolastico Matteo Croce e dal Progetto Legalità che ormai da anni è diretto dal referente della legalità Luigi Barbieri, oggi, purtroppo, è sottotono per via dello scorcio di attualità che in questi giorni ci vede tutti coinvolti.
L'iniziativa prevedeva una giornata molto particolare, ricca di attività e di ricordi.
Grazie a questo progetto abbiamo avuto l'occasione di incontrare Pino Lombardo, testimone oculare che insieme a Danilo Dolci e Franco Alasia era presente il giorno in cui nacque la "Radio dei Poveri Cristi".
Pino ci ha accolti come si accolgono i propri nipoti. Ci ha aperto le porte di Santa Ninfa facendoci ripercorrere ogni ricordo che di più caro conserva con sé.
Abbiamo poi incontrato Amico Dolci, nonché figlio di Danilo.
Un incontro a dir poco emozionante e suggestivo, che ci ha fatto empatizzare con i momenti più intimi e personali vissuti dallo stesso Amico con il suo papà.
Ci ha raccontato di come si è stati dentro la radio durante quelle famose 27 ore e quale fosse il ruolo dell'allora tredicenne Amico.
Amico, infatti, nonostante la sua giovane età era già determinato ad aiutare l'iniziativa del padre e con il suo flauto suonava l'S.O.S che apriva la conduzione della radio.
Con quest'ultima testimonianza possiamo capire che per fare Legalità non bisogna essere adulti e tantomeno bisogna fare gesti titanici.
Legalità non è solo partecipare alle grandi manifestazioni anti-mafia, denunciare o commemorare e non è solo "una cosa per adulti".
Tutti possiamo fare qualcosa! Che ci serva d'insegnamento, oggi più che mai.
Oggi la nostra terra, la nostra Nazione è stata colpita dal Covid-19, un brutto virus che sta mettendo in ginocchio tutti.
Gente spiazzata, gente che non sa cosa li attende ancora, sistema sanitario preso alla sprovvista e gente che muore da sola, tra le mura degli ospedali.
Quindi "Che fare?"
Bisogna reagire!
Apriamoci, parliamoci e pratichiamo tutti insieme la solidarietà.
Che poi solidarietà altro non è che una sfumatura della Legalità.
Oggi più che mai, rispettiamo le regole e mettiamo da parte l'io per un sentire comune.
Restiamo tutti a casa, divisi oggi per abbracciarci più forte domani.

* Liceo Danilo Dolci

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