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cuore avvelenatoIntervista all'autore
di AMDuemila
Dal 10 febbraio è disponibile in tutte le librerie “Cuore avvelenato”, il nuovo romanzo di Domenico Rizzo nonché secondo capitolo della cosiddetta “Trilogia di Risi”.
La trama segue le vicende del giudice Andrea Risi, già protagonista del primo libro di Rizzo “L’imperatore dei limoni", ed è il sequel del primo romanzo, anche se è ambientato qualche anno più tardi.
L’autore presenta una trama composta da eventi e personaggi fittizi che si rifà a eventi realmente accaduti e, nel dettaglio, non è difficile identificare come linea temporale i primi anni ottanta, facilmente riconoscibili da elementi importanti come la guerra di mafia in corso, e alcuni dettagli minori ma iconici come la trasmissione radiofonica “tutto il calcio minuto per minuto” con le voci di Enrico Ameri e Sandro Ciotti.
In “Cuore avvelenato” anche l’ambientazione diventa più realistica, in quanto i fatti si svolgono nella città di Palermo e si snodano attraverso luoghi conosciuti come ad esempio il palazzo di giustizia, la stazione centrale e il carcere dell’Ucciardone.
La prefazione del romanzo è stata scritta da Alfia Milazzo, presidente della fondazione “La città invisibile” di Catania.

Siamo al secondo romanzo della cosiddetta “Trilogia di Risi”. Vogliamo accennare, senza spoilerare troppo, di cosa parla questo romanzo?
La storia è ambientata a Palermo negli anni 80. Dopo le sue prime esperienze in Sicilia (narrate ne L’imperatore dei limoni), il giudice Risi ha chiesto e ottenuto il trasferimento al tribunale del capoluogo siciliano e ora si trova ad indagare su una ferocissima guerra di mafia in corso e contemporaneamente sulla ricerca di Michele Caparra, superlatitante, capo della cupola mafiosa e artefice della guerra di mafia.

Quali analogie e quali differenze vi sono tra L’imperatore dei limoni e Cuore avvelenato?
I due romanzi sono collegati sia per la tematica trattata (la presenza della mafia sul territorio e il tentativo della magistratura e delle forze dell’ordine di reprimerla) sia per i personaggi principali delle trame, tra tutti il protagonista Andrea Risi.
Dal punto di vista della forma narrativa, Cuore avvelenato è molto diverso dal mio primo libro. L’imperatore dei limoni presenta un format che definirei riflessivo e conoscitivo, mentre la trama di questo secondo romanzo si snoda con ritmi molto più alti; gli eventi si susseguono in maniera molto veloce e frenetica, avvicinando il genere del romanzo più ad un film d’azione che a qualcosa di unicamente drammatico.

L’idea di scrivere una trilogia di libri è nata prima o dopo la stesura de L’imperatore dei limoni?
E’ nata mentre ero ancora intento a scrivere la trama de L’imperatore dei limoni. Avevo tante idee in testa, ma mi rendevo conto che era impossibile iniettarle tutte in un unico romanzo. Così ho preferito “alleggerire” la trama del primo libro, per poi sviluppare queste idee in due sequels, facendo così nascere nella mia mente “La trilogia di Risi”.

rizzo domenico cuore avvelenato imp limoni

Un lettore attento noterà che alcune situazioni della trama di Cuore Avvelenato richiamano alcuni tratti dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. E’ un effetto casuale o voluto?

E’ un aspetto voluto e ricercato. Tutti noi quando pensiamo ai Promessi Sposi ci soffermiamo su Renzo e Lucia e sul loro amore contrastato, ma se analizziamo altri personaggi e isoliamo certi paragrafi della trama notiamo situazioni che nulla hanno da invidiare al concetto di “mafia” dei giorni nostri: Don Rodrigo che manda i Bravi a minacciare Don Abbondio non è diverso dal boss mafioso che manda i suoi picciotti a chiedere il pizzo o a minacciare qualche brava persona. La paura di Don Abbondio e la sua reticenza nel celebrare il matrimonio e a rivelare la verità sulle minacce subite non è riconducibile al concetto di omertà? L’innominato, uomo potente e temuto, che ha contatti con cardinali, politici e uomini delle istituzioni, non è uguale al mafioso che gode degli appoggi della politica e di uomini corrotti?
Nei promessi sposi questi concetti, apparentemente secondari, assumono invece notevole importanza nello svolgimento della trama. Io, nel mio piccolo, scrivendo alcune situazioni che non anticipiamo (no spoiler) ho cercato di richiamare alcuni spezzoni del libro di Manzoni, che considero un capolavoro assoluto.

Al termine del romanzo escono prepotenti due valori che tu evidenzi soprattutto nella seconda parte della trama, ovvero “lo spirito di sacrificio” e il “credere in se stessi”.
E’ vero e sono due valori che considero molto importanti. Quando scrivo una trama cerco sempre di condensarla con valori, principi e idee in cui credo molto, cercando di non forzare troppo la mano e di non cadere nel banale e nella retorica. Le morali che escono da un racconto devono come prima cosa essere organiche ai personaggi della storia ed emergere seguendo la trama e gli eventi del romanzo.

Hai affidato la prefazione del romanzo ad Alfia Milazzo. Ti va di spiegare questa scelta?
Tra le tematiche di questo romanzo, vi è anche il pericolo che ancora oggi incombe sui ragazzi siciliani a cedere alla tentazione del male, alla mafia, a un mondo contrario alla civiltà che garantisce potere e ricchezza.
Ho ritenuto che Alfia Milazzo, presidente della fondazione “La città Invisibile” di Catania, che si prefigge di aiutare i bambini siciliani in difficoltà e di indirizzarli su un percorso di onestà e legalità, fosse la persona migliore a descrivere con cognizione di causa queste situazioni, e infatti la sua prefazione è, a mio parere, bellissima.

rizzo domenico cuore avvelenatoNella prima pagina del libro hai voluto dedicare il romanzo a tutti gli amici e alle amiche che si sono impegnati ad aiutarti nella divulgazione del tuo primo romanzo.
E’ stato qualcosa che è partito direttamente dal mio cuore; un sentimento di riconoscenza per chi si è impegnato ad organizzare presentazioni (qualcuno non riuscendoci per situazioni sfavorevoli che non cancellano però l’impegno profuso), chi ha partecipato a queste presentazioni arricchendole con le loro parole e chi ha parlato de L’imperatore dei limoni scrivendo pezzi o articoli in merito.
Se questo per me è metaforicamente un viaggio piacevolissimo, lo è anche perchè tante belle persone si sono unite a me in maniera propositiva e costruttiva.

In conclusione, cosa ci dobbiamo aspettare da Cuore Avvelenato?
Io mi auguro che, come già successo con L’imperatore dei limoni, questo romanzo possa appassionare chi lo legge e possa sensibilizzare il più possibile il lettore verso questo cancro sociale denominato Mafia. Io non sono uno scrittore famoso; non mi chiamo Sciascia o Camilleri e non ho l’arrogante pretesa di diventare un punto di riferimento sulle tematiche sociali, ma coltivo nel cuore il sogno che anche i miei romanzi, nel loro piccolo, possano dare un piccolo contributo ad avvicinare più persone possibili a queste situazioni sociali così serie e così importanti.


CUORE AVVELENATO
Autore: Domenico Rizzo
Casa editrice Albatros-il filo: www.gruppoalbatros.eu

Data di uscita: 10 Febbraio 2020
Prefazione di Alfia Milazzo

A metà degli anni 80, una feroce guerra di mafia imperversa in tutta la Sicilia e in particolare nella città di Palermo, lasciando cadaveri nelle strade quasi ogni giorno.
Il giudice Andrea Risi, coadiuvato dal collega Edoardo Terrasina e dal commissario di polizia Samuele Spina, si impegna quotidianamente per fare luce sulla lunga scia di omicidi che insanguina la Sicilia, ed in particolare nella ricerca del capo della cupola mafiosa, Michele Caparra, latitante da anni e artefice della guerra di mafia in corso.
Il romanzo è il sequel de “L’imperatore dei limoni”, uscito nelle librerie nel 2018 e scritto sempre da Domenico Rizzo, e rappresenta il secondo capitolo della cosiddetta “Trilogia di Risi”.

Pagine: 333
Prezzo di copertina: € 14,90

Info:
Tel: 0690289732
Facebook: facebook.com/Cuore-avvelenato
E-mail:
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