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di Pietro Scaglione
Trent'anni fa, l'Italia fu attraversata dalle mobilitazioni studentesche della Pantera, un movimento trasversale che andava dai giovani comunisti ai cattolici sociali, dai giovani socialisti agli antagonisti extraparlamentari. Il bersaglio delle proteste erano le riforme dell'Università e della Scuola proposte dall'allora governo Andreotti, riforme viste come primo passo verso la privatizzazione dell'istruzione. Ma le mobilitazioni si soffermavano anche su esigenze concrete e spicciole, sui problemi di vita universitaria e scolastica, dal sovraffollamento delle aule alla mancanza di tutela per gli studenti meno abbienti.
La rivolta partì dalle Università e presto si estese anche alle scuole. Ad aprire le danze furono gli studenti di Palermo. Le prime facoltà occupate furono Lettere, Giurisprudenza e Architettura tra il 5 e il 10 Dicembre del 1989. E alcuni docenti solidarizzarono. Un corteo con oltre 10mila giovani attraversò le strade del capoluogo siciliano al grido di "occupì, occupà, occupiamo la città".

Le manifestazioni studentesche rallegravano il clima plumbeo dei delitti eccellenti di Palermo e documentavano una volontà di riscatto, di cambiamento e di impegno civile da parte dei giovani.
Da Palermo il movimento presto si estese nel resto d'Italia. La denominazione fu suggerita da Stefano e Fabio, due pubblicitari con un passato nelle lotte del 1977. A fine dicembre, infatti, una pantera (avvistata in Via Nomentana a Roma) inquietò e incuriosì i romani. Da quel momento nacque lo slogan "La pantera siamo noi".
Tra i protagonisti pionieri del movimento della Pantera a Palermo vi furono il marsalese Ottavio Navarra (all'epoca carismatico leader studentesco di Giurisprudenza e oggi editore) e il palermitano Davide Ficarra (all'epoca studente di Lettere e oggi scrittore). Insieme ad altri studenti siciliani furono accolti trionfalmente nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza di Roma, al grido di "Palermo, Palermo".
A Napoli tra i protagonisti della Pantera vi furono i musicisti RAIZ Official Page e Luca "Zulù" Persico, leader di due gruppi come Almamegretta e 99 Posse, poi divenuti famosi e amati dai giovani. A Roma, invece, sulla scena del movimento si impose l'Onda Rossa Posse.
A proposito di musica, Ottavio Navarra e la Pantera furono poi citati nella canzone "La Banda del sogno interrotto" di Modena City Ramblers e Cisco Bellotti:
"A Palermo nel cuore del centro c'è un'antica focacceria / Davanti alla Chiesa di San Francesco, si ritrovano sempre lì. / Seduti al tavolo che fu di Sciascia a bere Heineken e caffè / Sono la banda del sogno interrotto di una Sicilia che non c'è / C'è Isidoro, c'è Simone, Beppe il biondo della pantera / Alex De Lisi l'artista da guerra che usa il pennello come una bandiera / Il loro capo Ottavio Navarra è stato eletto, adesso sta a Roma / Si è comprato un vestito decente ma dentro ha ancora più rabbia di prima".
Il movimento della Pantera salì alla ribalta del grande pubblico televisivo dopo una puntata di "Samarcanda", la trasmissione di Rai3 condotta da Michele Santoro, che organizzò collegamenti in diretta dalle facoltà occupate.
Tra gli aderenti alla Pantera vi fu anche un futuro segretario di partito, come l'attuale leader del Partito della Rifondazione Comunista, l'abruzzese Maurizio Acerbo: "Su quella stagione conservo bei ricordi e un giudizio positivo. Purtroppo quella improvvisa e imprevista radicalizzazione nelle università non trovò al di fuori un terreno favorevole e non innesco' un ciclo di lotte. Però la Pantera fu la palestra culturale di una nuova generazione di militanti che ha fatto la sua parte nei decenni successivi riconnettendo vecchie e nuove storie. Credo di essere l'unico segretario di partito proveniente dalla Pantera".
Anche Titti De Simone, futura Presidente di ArciLesbica Nazionale, fu una delle protagoniste del movimento a Palermo.
La Pantera era un movimento trasversale che univa al di là dei partiti di riferimento, come spiegato proprio dall'instancabile leader Ottavio Navarra, fondatore della Navarra Editore: "Partendo dai bisogni primari degli studenti riuscimmo ad aggregare una varietà di soggetti diversi...dai fuori sede ai cittadini, dai comunisti agli apolitici, dai militanti della Rete ai cattolici. Tutti insieme a discutere sulla propria condizione in una Università che il governo Andreotti con il disegno di legge Ruberti voleva svuotare di significato portando avanti un processo di privatizzazione e assestando un duro colpo alla ricerca scientifica. Ciò che poi accadde confermò quei propositi governativi".
Analoghe mobilitazioni coinvolsero gli studenti delle scuole contro la riforma Galloni, come ricordato da Luca Cangemi, oggi insegnante a Catania e responsabile nazionale Scuola del PCI - Partito Comunista Italiano: "Il movimento, iniziato con le occupazioni dell’ateneo di Palermo, ebbe in Sicilia uno dei suoi punti di più forte sviluppo. A Catania l’occupazione di diverse facoltà, le manifestazioni, le attività culturali promosse rappresentarono una salutare scossa per l’intera città. Vogliamo ricordare e ripensare quella stagione di lotta, nella convinzione che ancora oggi le idee che animarono quel movimento mantengano una forte attualità".
Il passaggio dagli anni Ottanta agli Anni Novanta fu festeggiato dentro le facoltà occupate con cenoni e concerti, come ricordato da Davide Ficarra, oggi titolare del Bar Garibaldi: "Di sera, le Facoltà si riempivano di studenti, di giovani, di curiosi, si creavano i capannelli dove si discuteva di politica, si socializzava, ed anche questa per Palermo era una novità, la città provava a scrollarsi di dosso la pesante cappa di piombo della paura e delle stragi di mafia...Nel pieno delle festività natalizie si organizzarono una serie di iniziative ludico politiche, una manifestazione in maschera per le vie del centro, un concerto nell’Atrio di Giurisprudenza, ma anche diversi cenoni all’interno delle Facoltà occupate. La manifestazione fu un successo, si chiamò “In-festa-azione” e si svolse nella notte di Capodanno. Parteciparono circa un migliaio di studenti. Eravamo quasi tutti truccati con il cerone, gli studenti di architettura sfilarono con un drago in polistirolo, mentre diversi musicisti suonavano lungo il corteo".

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