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di AMDuemila
E’ lodevole l’iniziativa lanciata da Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi, insieme alla Federazione nazionale della stampa e all'Assostampa Puglia, rivolta a tutti i sindaci d’Italia. I due giornalisti hanno invitato i primi cittadini a creare in ogni comune un segno visibile inerente all’articolo 21 della Costituzione italiana che tutela la libertà di stampa e la libertà dei cittadini di essere informati. "Cari sindaci - si legge nell'appello - l'articolo 21 della Costituzione italiana è un bene prezioso perché riguarda la liberté dei cittadini del nostro Paese. Il sindaco di Ronchi dei Legionari (Gorizia) nel concedere la cittadinanza onoraria al primogenito di Daphne Caruana Galizia, ha sottolineato l'importanza del sostegno della sua comunità a tutti i giornalisti che fanno semplicemente il proprio dovere: informare. Lo ha voluto fare con una scelta simbolica, cioè realizzando una panchina della libertà di stampa, posizionata nella piazza principale del paese. Cari sindaci, vi chiediamo di adottare l'articolo 21 della Costituzione. Sarebbe bello che in ogni comune d'Italia ci fosse un segno chiaro e visibile sul territorio in favore della libertà di stampa. Un giornalismo libero e indipendente fa bene alla nostra democrazia". L’appello lanciato al termine dell'VIII congresso territoriale del sindacato dei giornalisti svoltosi a Bari è stato subito accolto dal sindaco Antonio Decaro. "Sono sicuro che tutti i miei colleghi risponderanno a questo invito, di montare una panchina per ricordarci che dobbiamo difendere quello che abbiamo ereditato. Io, per esempio, nella mia città, vicino a quella panchina, vorrò piantare un albero, che ogni anno diventerà più forte, metterà radici, gli crescerà la chioma e ci permetterà di respirare meglio, dandoci pù ossigeno. L'ossigeno è come la libertà: spesso ci dimentichiamo di quanto sono importanti, solo perché ce li abbiamo e non ci rendiamo conto della fortuna di averli". Decaro ha anche ricordato quanto siano numerosi i giornalisti e gli amministratori vittime di intimidazioni, un tema su cui si è soffermato anche Sandro Ruotolo. "Ci sono tanti amministratori intimiditi ogni giorno e lo stesso accade ai giornalisti - ha detto Ruotolo - quando uno di noi viene intimidito ne perde la democrazia". Ruotolo ha quindi ricordato "i 9 giornalisti italiani uccisi dalla mafia, 2 dal terrorismo, 17 nei teatri di guerra. E poi gli 881 assassinati, negli ultimi anni, a livello internazionale e il fatto che 9 omicidi su 10 restano impuniti. In Italia, a differenza di quanto accade in altri Paese, come a Malta, dove Daphne Caruana Galizia aveva chiesto di essere protetta a uno Stato che non lo ha fatto - ha proseguito Ruotolo - per fortuna esiste uno Stato che ha capito l'importanza di proteggere i giornalisti, tanto che oggi ce ne sono 24 sotto protezione. Noi, dal canto nostro, dobbiamo proseguire nel nostro impegno contro la mafia e la corruzione, perché - ha concluso - noi abbiamo bisogno della società civile e la società civile ha bisogno di noi".

Foto © Imagoeconomica

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