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"Sussistenti" i presupposti per un procedimento
di AMDuemila
L'Aanac, organismo di controllo anticorruzione, ha definito "sussistenti" i presupposti per l'avvio di un procedimento nei confronti di chi firmò i provvedimenti di trasferimento di Riccardo Casamassima, il carabiniere supertestimone dell'inchiesta sulla morte del giovane Stefano Cucchi che in passato denunciò di essere stato "trasferito e demansionato per aver testimoniato" proprio al processo.
L'indagine era stata avviata dopo alcune segnalazioni di esponenti del Movimento cinque stelle e del Gruppo Misto. Così sono state riscontrate delle irregolarità ed è stato annunciato "l'avvio del procedimento sanzionatorio" ai sensi del "Regolamento sull'esercizio del potere sanzionatorio in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro", il cosiddetto 'whistleblowing'.
Nelle motivazioni del provvedimento l'Anac riferisce quanto espresso dall'appuntato Casamassima il quale ha riferito di aver subito "numerose ritorsioni" sul luogo di lavoro. "Il whistleblower riferisce, inoltre, di aver subito presso la Scuola Allievi un ulteriore demansionamento, consistente nella sua assegnazione all’Ufficio Servizi presso il quale non avrebbe svolto alcuna mansione. La completa inattività alla quale Casamassima sarebbe stato costretto - aggiunge l'Anac - avrebbe quindi indotto quest’ultimo a richiedere la riassegnazione alla precedente e già demansionante attività di apertura e chiusura del cancello di ingresso della Scuola Allievi".
Ad oggi l'Arma ha sempre respinto le accuse contenute nella versione di Casamassima e in tutte le sedi ha sempre dichiarato la correttezza dei provvedimenti presi anche a tutela dell'Istituzione.
Secondo l'Anac però vi sarebbe stato un "ripetuto rigetto di domande di trasferimento legittimamente avanzate per il ricongiungimento al coniuge lavoratore nonché in una generale azione di screditamento della sua persona".

Foto © Imagoeconomica