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Audio-intervista
di
I Germogli della Legalità
“(...) da quando mi sono dissociato ho scoperto la leggerezza, il piacere di essere una brava persona. Certo ho rinunciato a molto ma posso finalmente vivere senza temere malignità, tradimenti e insinuazioni. Oggi sono un uomo libero.” - Gaspare Mutolo (dal libro la “Mafia non lascia tempo” di A. Vinci).
Gaspare Mutolo è stato ospite il 29 maggio scorso al programma “I Germogli della Legalità”, trasmissione radiofonica dove ricordiamo a parlare sono i giovani. Questi fanno domande, si interessano, esprimono una loro visione del mondo che non si è standardizzata alla monotona cacofonia di riti di cui è impregnato l' ambiente dell’informazione o dell’antimafia in generale.
Due ragazzi Luca Grossi, 26 anni e Francesco Papalino 16, affiancati dalla conduttrice Ludovica Di Chiara, hanno intervistato il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo, ex uomo di fiducia di Totò Riina, membro di Cosa Nostra Siciliana della famiglia di Partanna Modello, oggi uomo libero.
Presente anche Maria Santamaria, curatrice della galleria d’arte di Gaspare Mutolo che in tempi di carcere divenne pittore.
Le domande hanno spaziato dalla sfera famigliare a quella più ampia della società, un acchito profondo al mondo della mafia, della vita di un uomo e di un padre.
Gaspare Mutolo insieme ai ragazzi ha voluto trasmettere valori, esperienze, aneddoti: “Non esiste più quel Mutolo che faceva del male anche se allora io non sentivo di far del male quando uccidevo una persona perché era normale. Potevo essere ucciso anche io come tanti miei amici ma ora, non riuscirei più a uccidere una persona o un animale. Oramai sono diventato sensibile. A volte ricordo e sto male. Giorni fa c'è stato un prete che mi ha domandato se ero andato dal Papa e io gli ho risposto che ancora non mi sentivo degno perché ho dei rimorsi. Ora non ho solo cambiato vita ma anche visione delle cose belle. Sono per la legalità e per tutte quelle persone che amano la giustizia e la fratellanza; ora per me è questo il modello giusto di vita non quello dei mafiosi e di quelle persone che fanno la corsa al denaro”.
La corsa al denaro fa gola a molti, ma la corsa per la propria identità e dignità non piace ai potenti che devono incassare, allo Stato che deve raccogliere consensi e al popolo che si sfama con cibi televisivi preconfezionati.
Per questo i giovani parlano. Per questo Gaspare parla. Perché siamo e vogliamo essere liberi.
I giovani, il nostro futuro ci ricorda Gaspare, per questo è importante indicargli la giusta via:
“Sì, ci sono ancora i ragazzi di strada però bisogna insegnare loro la strada giusta. Ancora c'è tanta delinquenza! Quando sentivo dire da dalla Chiesa, da Chinnici che la cosa più bella era quella di insegnare ai giovani la legalità, io da mafioso, mi mettevo a ridere. In quel momento non capivo che, effettivamente, erano i giovani il futuro del domani e che bisognava indirizzarli verso la legalità”.


mutolo gaspare quadri


Ma come ci domandiamo?
Ci sono ragazzi ancora disposti a non conformarsi ai seguaci della “buona informazione”, ragazzi che non si accontentano di quello che viene detto loro dai media.
La propaganda pro mafia di questa epoca è più popolare della Coca (sia con Cola che senza).
Ragazzi che si vestono come i protagonisti di Gomorra, ragazzini che a dieci anni parlano di fare il “cash”, bambini che filosofeggiano alla Padrino. Insomma, l’incasso dei programmi televisivi è diventato più importante del valore che si vuole trasmettere.
Cari millantatori dell’arte e dell'informazione, se volete fare soldi benissimo, ma non scomodate la mafia o l’antimafia.
Come la prenderanno i Lor Signori che frequentano la Chiesa della Buona Informazione di cui sopra, appena leggeranno questo?
Ci auguriamo che il clero dell’intrattenimento si ravveda e faccia sermoni più sani.
Di solito il rito ammuffito della “buona informazione” prevede che personaggi di un certo calibro debbano essere messi a confronto con personaggi di calibro equivalente.
Siamo onesti, chi se né frega di un giovane senza arte né titoli?
Manderemo le nostra scuse ai sacerdoti dell’informazione che celebrano il rito della “buona informazione” di cui sopra.
Si, siamo arrabbiati, perché noi giovani ci sentiamo traditi. Fortunatamente come ci ricorda Gaspare esistono vie alternative che consentano ai ragazzi di informarsi e formarsi nella maniera corretta: “(…) ci sono associazioni come “l'Associazione Falcone e Borsellino”, le “Agende Rosse”, Don Ciotti. (…) altri giovani che vengono da tutte le parti d'Italia per combattere queste associazioni criminali”. Meno male che ancora persiste la facoltà di scelta.
Ringraziamo Gaspare Mutolo per la sua testimonianza e per averci fatto assaporare la Bellezza di Essere un Uomo Libero. Grazie anche a Maria Santamaria, curatrice dei quadri di Gaspare Mutolo, a cui rubiamo la sua bellissima ed importantissima, a nostro avviso, riflessione finale per concludere:
“L'attrazione per il benessere forse lo abbiamo tutti in qualche momento della vita, però la vita poi ci presenta sempre il conto alla fine e quindi quando dobbiamo decidere, dobbiamo capire cosa realmente è importante, di quale cibo veramente abbiamo bisogno e secondo me il cibo dell'anima non è fatto di materia ma è fatto d'amore, d'affetto e di questi sentimenti qua”.

La Redazione de “I Germogli della Legalità”