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graviano lettera bongiovanniAss. Georgofili si rivolge al boss Giuseppe Graviano
di Giovanna Maggiani Chelli
Forse il 20 Ottobre l’avremo in aula a Palermo al dibattimento per stabilire una trattativa fra lo Stato e la mafia ai tempi in cui morirono i nostri figli.
Ancora una volta i nostri destini, la nostra sete di giustizia, sono nelle mani di un uomo dell’organizzazione criminale “Cosa nostra”, questa volta tocca ancora a Lei.
Il 20 ottobre prossimo ancora una volta è la ricerca della verità alla quale hanno diritto i nostri morti e i nostri invalidi ad essere in gioco e quella verità è ancora una volta legata alla formula che verrà a Lei sottoposta: se vuole può avvalersi della facoltà di non rispondere.
“Lei può avvalersi della facoltà di non rispondere”, la domanda che Le rivolgerà la Corte del giudice Montalto è la formula che regolamenta da tempo il grado di giustizia che ci spetta per diritto e che questo Paese troppo colluso con la mafia non sa darci.
Infatti ai tempi in cui verbalizzò il mafioso Giuseppe Monticciolo, non gli fu chiesto se voleva avvalersi della facoltà di non rispondere e a gennaio 2016 ci siamo ritrovati in aula il verbale del 2000 di Giuseppe Monticciolo, un verbale determinante per l’accertamento della verità, tramutato in carta straccia davanti alla Corte di Palermo, la stessa che il 20 Ottobre p.v.  ascolterà Lei.
Siamo convinti che Lei sia stanco di rimanere in carcere con un ergastolo ostativo, in regime di 41 bis sia pure ammorbidito per Lei da qualche anno, faccia ciò che è giusto che faccia, risponda alle domande del PM sulle intercettazioni che le sono attribuite, non si nasconda dietro la possibilità della “facoltà di non rispondere“ come ha consentito il sistema a Giuseppe Monticciolo per quanto lo stesso verbalizzò nel 2000.
Se poi il 20 ottobre 2017 a Palermo sapremmo che Lei sta collaborando con la giustizia, per noi sarebbe il massimo.

Giovanna Maggiani Chelli

Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili