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dimatteo cittadinanza farra disonzoIl piccolo e coraggioso Comune del Friuli Venezia Giulia sostiene il pm palermitano
di Jessica Pezzetta Savogin
Nella serata del 2 maggio 2017 un altro tassello, seppur piccolo, è stato aggiunto al cordone di sicurezza, posto in essere dalla cittadinanza italiana, intorno al magistrato Antonino Di Matteo, condannato a morte da Cosa Nostra a causa soprattutto del processo sulla trattativa Stato-mafia, di cui è titolare. Inaspettatamente, due giorni fa, il sindaco del Comune di Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia, ha comunicato la decisione di conferire la cittadinanza onoraria al Dottor Di Matteo ai nostri cari amici, i coniugi Renzo e Gianna Vecchiet, i quali avevano avanzato la richiesta svariati mesi or sono in collaborazione con l’Associazione Culturale Mandi dal Cil di Buja (UD), l’Associazione Culturale Terra Mater di Maron di Brugnera (PN) e il Movimento Agende Rosse di Udine. Come era accaduto l’anno scorso per Fiumicello, anche questa volta vi è stata una grande affluenza di cittadini, arrivati addirittura da Pordenone e zone limitrofe.
Emozionante è stato il discorso del sindaco, Alessandro Fabbro, il quale ha spiegato che "in questo piccolo comune del Friuli Venezia Giulia non si svolgono particolari vicende politiche o amministrative e non è stato, e spero non sarà mai coinvolto, in situazioni che invece vedono coinvolti altri comuni del territorio nazionale". Tuttavia, "per quanto piccoli, per quanto lontani dai punti più caldi dalle difficoltà che il nostro Paese attraversa, noi, come Comune siamo un presidio democratico e ogni presidio democratico ha in sé il pensiero costituente che ha costruito la nostra Repubblica su dei cardini valoriali che hanno formato la Carta Costituzionale nel pensiero dei padri costituenti e si basano tutti sul principio assoluto che è quello della legalità e della necessità che le Istituzioni, a tutti i livelli, agiscano rispettando questo principio". Purtroppo, "è storia nota che, sulla legalità, l’Italia ha dei problemi maggiori e diversi rispetto ad altri Paesi dell’Occidente, poiché vi sono pezzi del nostro Paese in cui l’esercizio della rappresentanza non è sempre demandato alle pubbliche Istituzioni, ma c’è un soggetto estraneo ad esse, la mafia, che agisce sul territorio italiano e che, negli anni, ha costruito intorno a sé una sorta di ordinamento fantasma e parallelo a quello delle Istituzioni democratiche e che ha contaminato la storia della nostra Repubblica". Allora, ha proseguito il sindaco, "stasera qui dobbiamo testimoniare che l’esercizio della sovranità è del popolo, che elegge i propri rappresentanti in maniera democratica, e lo facciamo conferendo la cittadinanza onoraria ad un servitore dello Stato che in sé rappresenta, per il suo agire nei confronti delle organizzazioni criminali, tutti i servitori dello Stato che, svolgendo il proprio dovere, rischiano la propria incolumità. E, quindi, conferendo questa cittadinanza a lui è un po’ come se la volessimo dare a tutti quei servitori dello Stato, e sono tanti, che ogni giorno rischiano la vita e la serenità, nell’adempimento del proprio dovere". Un gesto semplice a testimoniare la centralità dell’impegno democratico che dovrebbe avvenire a tutti i livelli. Certamente, sarebbe importante che altri Comuni, a maggior ragione quelli situati "entro il perimetro di quei fenomeni prima descritti facessero lo stesso atto che noi questa sera ci accingiamo a fare, consapevoli che non passa per Farra la grande storia del bene e del male di questo Paese, ma passa anche per Farra e che non saremo determinanti nel cambiare le sorti del Paese, ma certamente da oggi più di prima sappiamo di essere dalla parte giusta, dalla parte dello Stato, dalla parte della legalità e dalla parte di tutte quelle donne e di quegli uomini, e sono tanti, che a tutti i livelli nella pubblica amministrazione e nella politica di questo Paese lavorano per il bene della collettività con un occhio sempre vigile ai valori costituzionali che tutti devono ricordare, dall’ultimo consigliere dell’ultimo comune d’Italia fino, naturalmente, allo stesso presidente della Repubblica". dimatteo cittadinanza farra disonzo 0Con queste parole il sindaco ha concluso il suo discorso e ha passato la parola al consigliere Fabio Verzegnassi, il quale ha spiegato chi è Antonino Di Matteo, dal cui impegno, mantenuto nonostante le minacce da parte di Cosa Nostra, è scaturito un vasto movimento di consapevolezza civile contro le mafie. Il dottor Verzegnassi ha sottolineato come "il mantenimento della legalità deve essere recepito come valore intrinseco di ogni cittadino e la lotta contro il dilagare dei fenomeni mafiosi deve rimanere uno dei principi fondamentali dell’agire delle amministrazioni a tutti i livelli", poiché "lavorare per la legalità equivale a salvaguardare i valori della giustizia sociale. La corruzione e l’approccio mafioso sono due tristi e dolorosi elementi di attualità nel nostro Paese, pertanto, la proposta che presentiamo oggi al Consiglio Comunale può dare attuazione a due impegni fondamentali, politicamente e trasversalmente riconosciuti: il primo di ordine morale, caratterizzato da una maggiore sensibilizzazione dei cittadini rispetto alla lotta alla corruzione (quest’ultima rappresenta il primo passo che favorisce l’ingresso nella pubblica amministrazione, e non solo, di tutte le forme di criminalità organizzata); il secondo, di ordine meritocratico, ovvero onorare maggiori riconoscimenti a tutti coloro che adempiono al meglio al proprio dovere". Quindi, la richiesta del riconoscimento dalla cittadinanza onoraria a Di Matteo, così come avvenuto in diversi Comuni in tutta Italia, ha il fine "di sensibilizzare la cittadinanza affinché abbia una maggiore e approfondita conoscenza dell’operato di questo fedele servitore dello Stato, affinché sia d’esempio e di supporto morale e civile a tutti i cittadini italiani che, quotidianamente, nell’adempimento del proprio dovere, mettono a repentaglio la propria vita o la propria sicurezza per il Paese".
Per concludere, l’intervento del consigliere Pierino Blasig, che si è associato alle parole del collega Verzegnassi, sottolineando l’importanza della collaborazione da parte dei cittadini con questi servitori dello Stato.
Al termine di questi interventi vi è stata la votazione del Consiglio Comunale favorevole all’unanimità al conferimento della cittadinanza onoraria al Dottor Di Matteo, passo che, lo ricordiamo ancora una volta, tutti i Comuni del nostro Paese, sarebbero tenuti a compiere per onorare l’operato di questo ammirevole servitore dello Stato e per “mettersi dalla parte giusta”.