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scorta civica logodi Armando Carta
“Oggi 14/10/2016 è il giorno n. 1.000 di attività di SCORTA CIVICA. Era il 20 gennaio del 2014 quando con Salvatore Borsellino e tanti altri amici ci trovammo per la prima volta davanti al Tribunale di Palermo.
Da pochi giorni si era saputo delle parole che il capo di cosa nostra, Totò Riina aveva pronunciato in carcere: “Nino Di Matteo deve fare la fine del tonno”. Poco tempo dopo si venne a sapere da alcuni collaboratori di giustizia che a Palermo erano arrivati circa 200 kg di tritolo pronti per fare saltare in aria il magistrato e tutta la sua scorta.

Chiedemmo così con molta insistenza che la tutela del magistrato venisse dotata del bomb jammer, un apparecchio che serve a neutralizzare gli impulsi dei telecomandi. Strumentazione che arrivò soltanto a maggio del 2015.

Purtroppo dopo 1.000 giorni di SCORTA CIVICA la situazione per il dr. Nino Di Matteo non è migliorata, anzi … l’auspicata solidarietà dal mondo delle istituzioni non è mai arrivata. Fatta eccezione il presidente del Senato che, in occasione della manifestazione tenutasi a Roma #rompiamoilsilenziolo scorso 14 novembre, ha voluto far arrivare una lettera di sostegno, né da parte del Presidente della Repubblica, né da quello del Consiglio, ne dal CSM si sono potute ascoltare parole di vicinanza … anzi proprio il CSM ha ripetutamente bocciato tutte le candidature presentate dallo stesso magistrato.

Dopo che pochi giorni fa per una casuale intercettazione sull’auto di un mafioso si è potuto avere l’ennesima conferma del fatto che la “condanna a morte” non è stata mai revocata, il CSM ha pensato di proporre al dr. Di Matteo un trasferimento alla DNA (Direzione Nazionale Antimafia) senza un regolare concorso; quindi non per meriti/curriculum, ma soltanto per motivi di sicurezza … il magistrato ha chiesto del tempo per riflettere ma non è sembrato per niente convinto …

Come SCORTA CIVICA per fare sentire il sostegno di sempre più persone, con la speranza che prima o poi le istituzioni e la politica possano darsi una mossa … abbiamo pensato di riempire i balconi e tanti luoghi simbolici di striscioni con la scritta: “# IO SONO NINO DI MATTEO”.

Già ne sono comparsi diversi fatti in casa da tanti cittadini e ci ha fatto molto piacere che il sindaco di Palermo abbia accolto la nostra proposta e così nel balcone centrale di Palazzo delle Aquile da l’altro giorno è affisso uno striscione.

Anche Fabio Giambrone, il presidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo ha immediatamente aderito alla nostra idea. E proprio da ieri uno striscione di 13 metri si trova nella terrazza dell’aeroporto. Anche i sindaci di altri comuni hanno già provveduto a mettere lo striscione nelle loro sedi: Napoli, Jesi e altri sappiamo lo faranno a breve. Contiamo sulla collaborazione dei tanti cittadini sensibili a questi temi. Sarebbe bello che tutta la penisola, da Lampedua a Trieste possa essere piena di striscioni a sostegno del magistrato.

Nel 1992 siamo stati tutti quanti troppo dormienti e sappiamo bene come sia andata a finire. Noi stavolta vogliamo cambiare un finale che sembra già scritto. SCORTA CIVICA non intende fermarsi”.

Tratto da: quattrocanti.it