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manca angeladi Luciano Armeli Iapichino
Immaginate...
Immaginate una terra raffigurata su una tela per mano divina...
Immaginatela d'estate, con tutte le sfumature policromatiche del mondo
e del cielo, con gli orizzonti e i tramonti mozzafiato, con il mare cristallino, i profumi, il sapore del pesce fresco e l'ospitale cornice botanica fatta di magnolie, gelsomini, clivie, gerani, le rose arrampicanti, i ciclamini selvatici che la rendono un laboratorio di fragranze per i capricci degli dei.
Immaginate la Sicilia.
Immaginate questo paradiso che funge da baricentro del Mediterraneo, crogiolo di civiltà, "Itaca" insostituibile per siciliani e non solo...
Un paradiso...
Per alcuni "apparente".
Si, apparente!
Immaginate adesso di dormire in un luogo siffatto e di contrastare la calura notturna sprigionata dai muri, lasciando aperti gli infissi interni alla ricerca di una fonte di ristoro alimentata dall'arietta vespertina che male non fa...
Immaginate, altresì, di essere svegliati di colpo, alle 4.00 del mattino, da una nauseabonda e intensa inalazione di un indefinibile mix di sostanze acide che soffocano la gola e causano un fastidioso senso di bruciore agli occhi e alle labbra.
Immaginate pure, nelle ore successive, constatare con incredulità che nel giardino di casa il gelsomino è moribondo, la magnolia rinsecchita, le clivie bucate, i gerani inaciditi, i ciclamini selvatici sbiancati e l'atmosfera, ovviamente con le dovute proporzioni, quella di una degradazione e deflagrazione post nucleare.
Un deserto che avanza in casa e nell'anima.
Immaginate, nei giorni successivi, di ricevere ospiti che, di fatto, certificano anch'essi con lievi fastidi l'inquinamento tossico di casa vostra...
Immaginate di scoprire che si tratta di una contaminazione ciclica, per mano ovviamente umana, "incomprensibile" per certi aspetti nel III Millennio e in una civiltà e in una società fatta di perbenismo, status sociale, raffinatezza, stile, corredi relazionali borghesi e...
... e vergogna, crocifissione del senso del pudore, erubescenza e imbarazzo velati da un sottile far finta di niente che, di fatto, si traduce in una amplificata caduta di stile, l'ennesima, agli occhi del mondo...
E si, il trionfo della vergogna che traspare nonostante il camuffamento con la maschera borghese di pirandelliana memoria.
La natura infima dell'essere umano è inecclisabile.
Crocifiggere con decine di chiodi le magnolie per farle morire è la metafora di una vita...
Una vita passata a fuggire da un chiodo fisso si, l'inquietante interrogativo:
"Cosa pensa non un concittadino, non un corregionale, ma una nazione intera di noi?"
Il giardino è quello di Angela, Gino e Gianluca Manca... Anch'essi con i cuori morti... Per via di Attilio...
La via quella dei "centopassi" a Barcellona Pozzo di Gotto (Me).

Tratto da: facebook.com

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