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giordano pippo web6di Pippo Giordano
Che strano Paese il nostro: un Paese dove la classe politica non vuole essere “incuitata”, disturbata. Sono bastate pochissime parole dette da un magistrato italiano, Piercamillo Davigo, che immediatamente le sirene dell'imbecillità hanno dato fiato alle trombe. Il dottor Davigo non ha fatto altro che fotografare la “verità” di un Paese in coma. Ha denunciato, senza farsi condizionare da pupari e quauaraquà istituzionali, il continuo saccheggio da parte di una fetta della classe dirigente, dei beni che appartengono alla comunità. Ha dato voce a un Popolo ormai deluso dai comportamenti miserabili e meschini di coloro che, approfittando di una carica istituzionale, stuprano la Costituzione e si arricchiscono in barba a milioni di onesti cittadini. Il dottor Davigo ha di fatto ristabilito la dignità perduta a causa di una certa magistratura asservita al potere politico, incapace di respingere con forza la dizione “toghe rosse”.
Non vi è dubbio che nel nostro Paese sia in atto un “sistema” per scardinare quelle che sono state le armi vincenti verso la lotta alla corruzione e alla mafia. Alla maggior parte dei politici dà enormemente fastidio che le “toghe rosse” si permettano di usare lo strumento delle intercettazioni telefoniche per accertare le loro malefatte. Allora ecco che la casta si compatta contro i magistrati. Ma del fatto che taluni politici mafiosi o mafiosi politici fossero all'interno del Palazzo, pochi se ne lamentavano. Ora, persino un ex presidente della Repubblica lancia strali contro le intercettazioni. Le intercettazioni sono percepite come una spina nel fianco da una parte dei politici ed ai essi mando a dire: o vi comportate onestamente, altrimenti "andate a quel paese".

L'Italia, un Paese di santi, poeti e quaquaraquà: tante maschere popolano il palcoscenico della politica, ma poche facce recitano il dogma che fu di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici e di tantissimi altri Giudici assassinati insieme a carabinieri e poliziotti.
Ora arriva un magistrato che si chiama Piercamillo Davigo, che dice una cosa semplice sulla politica fatta di ladroni e cosa succede? Lo espongono a ludibrio come se le frasi dette da Davigo fossero frutto di maldicenza, dimenticandosi che gli atti giudiziari sono lì a testimoniare il pensiero del magistrato. Si sentono accerchiati ed attaccati dalle “toghe rosse”, quando invero la parola onestà per alcuni politici è merce assai rara. Hanno la pretesa, come si evince dalle loro parole, di essere puri e casti. Ma allora perché vi fanno così tanta paura le intercettazioni? Provate a chiedere agli italiani se hanno paura di essere intercettati. Anche il CSM non ha gradito le parole di Davigo: mi sarei meravigliato del contrario.
Dottor Davigo, le sue parole mi hanno ridato fiducia e un secondo dopo averle lette il mio pensiero, per un motivo personale, è andato a dottor Giovanni Falcone.
23 aprile 2016

Tratto da: 19luglio1992.com

LINK: Giustizia, Davigo: “Classe dirigente che delinque fa più danni dei delinquenti di strada”

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