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di AMDuemila
Il direttore de "LaSpia" annuncia "contro querela"

Il presidente della commissione regionale Antimafia siciliana, Claudio Fava, in un post su Facebook, annuncia una querela per diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi e chiede un procedimento disciplinare all'Ordine dei giornalisti. Il motivo? Il direttore de LaSpia.it avrebbe denigrato in un post il lavoro della Commissione sulla relazione rifiuti e lo scioglimento per mafia del Comune di Scicli e retrodatato un articolo pur di dimostrare di non aver sostenuto solo una tesi sulla vicenda.

Botta e risposta a colpi di "social" e annunciate querele
Il post di Fava segue quello con cui, nei giorni scorsi, Borrometi si era difeso rispetto alle conclusioni della Relazione in cui accusava di essere stato screditato dalla stessa ed evidenziando che la notizia sull'appello pro Scicli contro lo scioglimento, era stato pubblicato il 15 marzo 2015.
"Sono allibito, arrabbiato, offeso. Perché mentire è un vizio, ma falsificare è un reato - commenta Fava via social, con la notizia riportata dal sito di La Repubblica - Per giorni Borrometi ha accusato me e l’intera commissione antimafia di aver manipolato la verità dei fatti. E adesso scopro, che l’unica maldestra manipolazione l’avrebbe fatta lui, retrodatando a cinque anni fa un articolo che in realtà non aveva mai pubblicato".
Il riferimento è alla pubblicazione di un articolo nel blog generazionezero.org, guidato da alcuni ragazzi, in cui si sostiene che l'articolo pubblicato il 15 marzo 2015 possa essere stato "retrodatato".
Fava quindi contro replica a Borrometi linkando l'articolo e annunciando una querela: "Se davvero le cose sono andate così, siamo di fronte ad un comportamento da codice penale. Per quanto mi riguarda, ho chiesto alla Commissione un mandato per procedere per vie giudiziarie a tutela dell’onorabilità dell’istituzione che rappresento, dei nostri funzionari, dei consulenti e dei deputati, tutti accusati dagli articoli di Borrometi di aver propalato 'falsità', tutti esposti per giorni al ludibrio sulla sua pagina facebook e su altri siti compiacenti. Da giornalista, con quarantadue anni di mestiere alle spalle, ho già comunicato all’Ordine dei giornalisti che mi autosospendo fino a quando non verrà aperto un formale procedimento per ottenere la massima chiarezza ed ogni verità su quanto accaduto e sul comportamento di questo signore".
In serata il direttore de LaSpia.it ha risposto a sua volta: "Leggo un post del Presidente Claudio Fava che mi ha lasciato allibito. Si dice infatti, in tale post, che un articolo che ho pubblicato il 15 marzo del 2015 sarebbe stato manomesso. Io non mi sono mai sognato di manomettere alcunché, ma ho solo richiamato nella mia nota di chiarimento (di qualche giorno fa) in risposta a quello che si diceva nella Relazione dell'Antimafia Regionale sui Rifiuti il mio precedente articolo. Aggiungo inoltre che non ho inteso offendere nessuno, ma solo ristabilire la verità dei fatti rispetto a quello che ho letto nella Relazione, nella quale risultava, appunto, che non avessi pubblicato l’articolo sull’appello contro lo scioglimento del Comune di Scicli. E’ evidente che procederò per le vie legali in ogni sede contro chi sta alimentando calunniose insinuazioni e sospetti nei miei confronti. La dignità non ha prezzo".

Foto © Imagoeconomica

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