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di Our Voice
Proiezione di “Giuro Fedeltà” durante l’assemblea del Liceo Scientifico G. Galilei di Macerata con successivo dibattito

Sabato 1° febbraio abbiamo partecipato ad una assemblea di istituto con gli studenti del Liceo Scientifico G. Galieli di Macerata, presso l’aula magna dell’ITC A. Gentili. 400 studenti di primo e secondo superiore a cui abbiamo mostrato il video dello spettacolo “Giuro Fedeltà” in HD, portato in scena lo scorso venerdì 24 gennaio presso il Teatro Don Bosco della stessa città. Ad aprire l’evento, però, è stata la presentazione del movimento da parte del nostro responsabile dell’Ufficio Stampa Jamil El Sadi che ha evidenziato come incontri come quello svolto sono fondamentali perché "siamo vostri coetanei e insieme abbiamo la capacità di dimostrare agli adulti nichilisti che i giovani possono cambiare il futuro nel concreto”. “Lo spettacolo che abbiamo portato in scena al Teatro Don Bosco - ha continuato Jamil - è la dimostrazione che l’unione fa la forza e che attraverso l’arte, la musica, il canto ed il ballo si può costruire un tessuto sociale sano”.

Durante la proiezione gli studenti hanno riflettuto, riso e si sono commossi. Ciò a dimostrazione del fatto che “Giuro Fedeltà” è uno spettacolo completo adatto sia ad un pubblico adulto sia ad uno giovanile. Ma l’assemblea non è finita con la proiezione. A seguito del filmato, infatti, gli studenti hanno avuto l’opportunità di rivolgerci domande di curiosità ed approfondimento in merito al Movimento e alle tematiche di cui si occupa. Ad aprire il dibattito è stata Sonia Bongiovanni, nostra direttrice ed interprete de “La Mafia”, che ha tenuto a ricordare che: “Siamo qui per rispondere alle vostre domande e per parlare di diritti umani e ingiustizie sociali. L'incontro di oggi e lo spettacolo che abbiamo creato hanno uno scopo principale: dimostrare che quasi nessuno ha letto la Costituzione della Repubblica italiana. Nascendo nel nostro Paese - ha continuato Sonia - è come se avessimo firmato la Costituzione con il nostro nome. Non possiamo permetterci di ignorarla, perché la presenza di un Potere occulto che ci governa o della collusione tra Stato e mafia sono esempi di attentati alla democrazia la cui unica soluzione è lo studio della Costituzione”.

Chi rappresenta il personaggio di Prime Minister e perché avete scelto di rappresentarlo?
A rispondere alla prima domanda è stato Jamil, l’interprete di “Prime Minister”, ed ha spiegato come quest’ultimo fosse “un personaggio straniero e fuori contesto. È un superiore di Felice Gagliardi che deve ufficializzarne il ruolo agli occhi del mondo e ne detta la condotta come una marionetta. Ma chi sia in realtà quest’ultimo non si sa. – continua Jamil – Rappresenta l'ombra che c'è dietro alle varie istituzioni. Abbiamo scelto di mostrare quel sistema di potere che è ancora più grande delle nazioni. Anche degli Stati Uniti d'America”. A dare seguito a questa spiegazione con maggiori dettagli tecnici ci ha pensato Marta Capaccioni, membro anch’essa di Our Voice e collaboratrice attiva di ANTIMAFIADuemila. “A dimostrazione di ciò che ha detto Jamil, c’è l’Armistizio di Cassibile. Si tratta di un trattato bilaterale tra l’Italia e USA in cui l’Italia, oltre ad arrendersi senza condizioni di tipo militare, nel punto 12 dell’Armistizio dichiara che: ‘Altre condizioni di natura politica, economica e finanziaria alle quali l’Italia sarà obbligata ad adempiere, saranno decise in una data successiva’. Questo – ha concluso Marta – dimostra che l’Italia non è indipendente nelle sue decisioni politiche”.

Com’è nata l’idea di creare Our Voice?
“Ispirandoci al giornale ANTIMAFIADuemila nel quale alcuni dei nostri genitori tutt’oggi lavorano denunciando il crimine organizzato. – ha spiegato Sonia – Ci siamo appassionati vedendoli e ci sentivamo in dovere di fare qualcosa. Tutto ciò che facciamo è per rendere onore e giustizia a coloro che hanno dato e tutt’ora danno la vita per questa missione, per la difesa dei diritti umani e per far sì che ci sia giustizia nel nostro Paese”, ha detto la fondatrice del movimento.
Vi sentite influenzati ed attaccati da questo Sistema di cui avete parlato nello spettacolo “Giuro Fedeltà”?
“Si, assolutamente. Siamo costantemente sotto attacco. Anche a scuola spesso c'è questo sistema che cerca di annichilire le nostre menti”, ha detto Stefano. E, riferendosi alla rappresentazione della criminalità organizzata nello spettacolo, ha continuato dicendo: “Spesso si ha la concezione della mafia militare che spara. Purtroppo, non è solo questo. La mafia è anche un pensiero, un atteggiamento che spesso è presente nelle scuole sotto forma di bullismo”. Stefano ha poi focalizzato il suo intervento sul bullismo evidenziando come questo fenomeno rappresenti “la mentalità mafiosa di molti giovani”. Nella mente di un ragazzo o di un bambino – ha poi precisato – se viene cresciuto ed educato secondo principi e valori sani e giusti, come il rispetto e l'amore, non possono emergere determinate inclinazioni alla violenza. Se ciò accade – ha detto il protagonista dello spettacolo – significa che costantemente veniamo bombardati da una informazione scorretta ed una educazione sbagliata. Sotto questo aspetto i social network la fanno da padrone perché drogano le menti”. Infine, ha chiuso il suo intervento ponendo l’attenzione sullo studio in quanto “unica salvezza senza la quale verremo ingannati”.

Avete paura di ricevere ripercussioni?
“Noi personalmente non abbiamo paura, ma è normale provarla. Può esistere la paura ed è dovuta al fatto che siamo in pochi. – ha detto Stefano – Se fossimo migliaia o milioni non esisterebbe questo timore. Cosa può fare chi contrastiamo? Ucciderci tutti? Ricordiamoci che il potere di cambiare il futuro è nelle mani del popolo e ancora di più nei giovani come noi”.

È il movimento che vi dà la consapevolezza per realizzare gli spettacoli che fate?
“Sì. La consapevolezza che abbiamo è dovuta ad Our Voice, ma il punto fondamentale non è essere maturi bensì consapevoli e coscienti di ciò che ci accade intorno”. Ha risposto così Giorgio Almendras, un giovanissimo membro (13 anni) della nostra delegazione di Montevideo (Uruguay). Un ragazzo sudamericano che difficilmente avrebbe potuto rispondere diversamente in quanto il suo Stato, come il Cile ed il Paraguay, sta vivendo un periodo di enorme crisi economica, politica e sociale che lo hanno temprato.

Questo è solo parte del risultato ottenuto dall’incontro con gli studenti del Liceo Scientifico G. Galilei di Macerata. Il primo di tanti altri che verranno svolti lungo tutto il territorio nazionale. “Giuro Fedeltà”, infatti, verrà mostrato in numerose assemblee da cui scaturiranno altrettante riflessioni da parte di giovani studenti che vedono in movimenti come il nostro una possibile salvezza per il futuro del nostro Pianeta e della nostra società. Ancora una volta abbiamo ricevuto la dimostrazione che l’arte rappresenta il vero cambiamento e che i giovani sono fautori di quest’ultimo.

Tratto da: ourvoice.it

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