Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

insarda annalisa leggio verticaleIl debutto dello spettacolo di Annalisa Insardà "Manipolazione indolore"


Dov'è finita l'umanità?
di Dora Albanese
È questa la domanda che mi sono fatta quando ho deciso di andare a sentire - perché guardare sarebbe ancora troppo poco - Annalisa Insardà portare in scena a Lacchiarella (città metropolitana di Milano) il suo nuovo spettacolo dal titolo "Manipolazione indolore".
Un debutto, certo, ma anche un patto: "Togliamoci tutti un po' di fumo dagli occhi, ok?"
L'apertura dello spettacolo/reading è esaltante: con ironia Annalisa taglia e cuce, imbastisce abiti nuovi per benpensanti convinti e manipolatori magari anche inconsapevoli. Perché se la sottomissione crea dipendenza o peggio ancora abitudine, il cuore-tamburo della Insardà batte il ritmo del risveglio.
La sua voce, tra canzoni, monologhi spazi poetici, allestisce una atmosfera vellutata e poi feroce e poi empatica e poi drammatica e sanguigna, dove ogni sfumatura ha una sua importante cornice: ladri e vagabondi, tachicardici e paranoici, esseri o non esseri, simulacri e simulatori, politici e politicanti, violenti e violenze, poesie e poetiche, tutti finalmente "catturati" e messi a scontare il proprio destino a suon di musica e accurate riflessioni. Davvero nulla è lasciato al caso o al facile sorriso.
Una potente e selvaggia presenza scenica, quella di Annalisa - lei non calca il palcoscenico, no! Annalisa lo ammaestra, lo scuote, come una danzatrice di flamenco e lo ipnotizza come una Sfinge, scompigliando la parrucca al quieto vivere, per poi teneramente tendergli la mano.
Dov'è finita l'umanità?
Me lo ripeto quando recita il monologo contro la violenza sulle donne "Ero mia" e invita tutti i presenti (e gli assenti) a vergognarsi per chi non sa più farlo e per chi non ha saputo vergognarsi mai.
Dov'è finita l'umanità?
Me lo ripeto anche quando recita il monologo "Il battesimo" dove qualcuno dice a qualcun'altro di rinunciare a pensare con la propria testa per seguire una testa più grande, più operosa, più paurosa, come quella della mafia, o della cattiva etica, o della mediocrità.
"Manipolazione indolore" ci suggerisce che sia il protezionismo che l'egoismo sono parenti della contraffazione e che dunque non servono a nulla; basterebbe solo un po' più di consapevolezza per poter tornare a guardare con umanità le ferite degli altri. Ogni ferita è una porta, forse la porta principale da cui entrare per prendere posto nella vita di altre vite e Annalisa nei suoi occhi, nel sudore della fronte, nelle mani che si agitano a disegnare infinite presenze intorno a lei, queste cose le sa e sembra le metta in conto tutte, ogni volta che deve recitare.

ARTICOLI CORRELATI

Annalisa Insardà: ''Chi non ha la dignità non può vergognarsi...''

Ti potrebbe interessare...

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos