di Paolo Borrometi
Dopo la testata di Ostia, l’aggressione di Bari, con una collega - la brava Maria Grazia Mazzola del Tg1, da sempre impegnata nel giornalismo d’inchiesta - costretta alle cure in ospedale: è la testimonianza che illuminare le periferie del nostro Paese è sempre più difficile ed è inaccettabile continuare a contare, senza fare qualcosa di concreto, le minacce che subiamo.
Le mafie odiano le domande, noi giornalisti dobbiamo continuare a farle.
Arriveranno da ogni parte, adesso, i (giusti) messaggi di solidarietà alla collega, ma quando sarà passata la bufera mediatica, tutto tornerà come prima, in attesa della prossima drammatica aggressione.
È inconcepibile che non si agisca per tutelare realmente i giornalisti, rendendoli veri ‘cani da guardia della democrazia’. Ed a chi si stupisce oggi, chiediamo di impegnarsi domani per evitare che questa folle pratica della “caccia al giornalista”, possa continuare.
A Maria Grazia ed alla Redazione del Tg1 va la massima solidarietà, bisogna aderire alle iniziative dei prossimi giorni per illuminare non solo la drammatica aggressione, ma anche l’inchiesta che la collega stava realizzando, riprendendola ed amplificandola.
Tratto da: liberainformazione.org
Foto © Ansa
''Le mafie odiano le domande''
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