Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

3Fotogallery
di AMDuemila

A Cosenza sera di riflessioni con la rassegna "Epistolari. Le Carte vive. Brevi Diari sentimentali”
Si è concluso con successo il settimo e penultimo appuntamento della rassegna culturale “Epistolari. Le Carte vive. Brevi Diari sentimentali”, organizzato dall’Associazione Culturale UniterpreSila in collaborazione con l’Associazione Musicale Aura e l’Associazione per il Teatro e le Arti “Attilio Bossio". Sul palco del Rendano, a Cosenza, nella sala “Maurizio Quintieri”, in questi mesi sono state raccontate storie di uomini, di vario genere, toccando argomenti di diversa natura. Lunedì è stato il giorno dedicato al tema della legalità. Sono stati letti dalla voce dell'attore Francesco Bossio, accompagnato dalla musica del Maestro Francesco Perri, i più famosi pizzini, appartenuti ai mafiosi e utilizzati per trasmettere i loro messaggi con un codice particolare. Da Al Capone a Totò Riina, passando per Bernardo Provenzano. Tante frasi, linguisticamente anomale, emblematiche per la concezione della religione, della famiglia, parole apparentemente comuni, ma dietro le quali si cela l’atroce banalità del male.


Alle letture si sono alternate le significative testimonianze offerte dal parterre di ospiti a cominciare dai rappresentanti della “Scorta Civica di Palermo, formata da associazioni e liberi cittadini nata a Palermo su iniziativa di Salvatore Borsellino, per offrire solidarietà e sostegno all’azione dei magistrati impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia e sugli altri processi che si pongono l’obbiettivo di far chiarezza sulle stragi del 1992 e 1993.
Poi ancora Arcangelo Badolati (giornalista e scrittore studioso della 'ndrangheta), Alessio Cassano (Presidente Associazione Antiracket e Antiusura "Lucio Ferrami" di Cosenza) e Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino, vittima del racket e che non si è mai piegato ai suoi taglieggiatori.
Proprio quest’ultimo, nel raccontare la sua esperienza, ha ribadito l’importanza di fare rete per evitare che si affermi il pensiero che le mafie siano “affare di pochi” o “solo una questione di magistrati”. Durante la serata sono state anche consegnate alcune targhe ai partecipanti, inoltre, è stato ricordato che parte dell’incasso è stato devoluto all’Associazione Onlus Mattia Facciolla, Bambini Cardiopatici.
“Siamo contenti ed orgogliosi - hanno detto gli organizzatori - La nostra era una sfida personale. Rendere un ‘pizzino’, cioè il famoso pezzo di carta usato dai mafiosi, da sempre, per trasmettere messaggi codificati, un testo letterario da interpretare. Così è stato. Grazie alla magnifica interpretazione dell'attore Francesco Bossio insieme a quella del M°Francesco Perri al pianoforte. Ma a rendere la serata ancora più speciale è stato il ricco parterre di ospiti presenti per l'occasione. A dare testimonianza personale di questa ancora triste realtà una serie di figure che quotidianamente combattono in prima linea a difesa della legalità”.