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20191216 senza verita non ce futuro palermoLunedì 16 dicembre, alle ore 19, presso CaMus, in via Patania 16, a Palermo andiamo alla ricerca delle verità perdute nella storia d'Italia. Un viaggio di ricerca, di (ri)scoperta di verità taciute e mai cristalizzate nella "storia ufficiale". Dalla strage Portella della Ginestra si stende un file rouge che lega la trama delle Repubblica Italiana sin dalla sua genesi, a una matassa a tinte noir. Tinte "nere"e criminali che la malcapitata Repubblica si condurrà dietro per i decenni che seguiranno la strage di Portella e che ci vengono raccontate con dovizia di particolari e meticolosa ricerca degli autori dle libro. Alla presentazione del libro "Di sicuro c'è solo la strage" parteciperanno:

Adriana Laudani, presidente Memoria e Futuro, attraverso un video messaggio;

Sandro Immordino, socio fondatore di Memoria e Futuro;


Giorgio Mannino, giornalista e socio fondatore di Memoria e Futuro;

Giuseppe Lo Bianco, giornalista e socio fondatore di Memoria e Futuro;

Francesco Guttuso e Giuliano La Franca, collaboratori del regista Franco Maresco, dell'associazione Lumpen;

Maurizio Casarrubea, figlio dello storico Giuseppe Casarrubea.

Durante l'evento saranno proiettati alcuni video. Un'intervista a Giuseppe Casarrubea, una testimonianza del giudice Ferdinando Imposimato, di Letizia Battaglia, di Nino Di Matteo, Goffredo Fofi, di Armando Sorrentino, di Maurizio Torrealta e molti altri.

L'evento di presentazione del libro è gratuito, ma i posti a sedere sono limitati. Prenota un tavolo inviando un messaggio alla pagina del CaMus.

"Di sicuro c'è solo la strage"
Portella della Ginestra è una strage che ci racconta di un tempo in cui lo Stato e chi lo governava decidono di abdicare all'uso legittimo della forza in funzione d'ordine e di affidare, invece, la medesima funzione d'ordine a chi, in quel tempo (purtroppo come oggi), deteneva – e detiene – il monopolio della violenza e dell'illegalità: la mafia. Un patto, quindi, scellerato che determina un *vulnus* nel processo di formazione della democrazia del nostro Paese, non solo nella storia delle istituzioni siciliane. Ma un simile patto era già stato siglato al momento della caduta del Fascismo, al tempo dello sbarco degli alleati, quando esattamente chi aveva – e avrebbe avuto – funzione di governo in questo Paese decide di stipulare un patto, questa volta con gli americani, e gli americani, a loro volta, di assicurare l'ordine costituito affidando a capi mafia la prima reggenza dei risorti comuni. E qui la storia della Sicilia diventa veramente drammatica, perché i comuni, che avrebbero dovuto essere la prima cellula dell'organizzazione istituzionale e democratica del Paese liberato, vengono invece messi nelle mani della mafia. Quanto questo inciderà sulla storia della politica, delle istituzioni di questo nostro Paese e della Sicilia, è ormai noto a tutti.

L'evento facebook.com/events/1473339716150615/

ANTIMAFIADuemila
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