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plutonioUna serata per parlare di traffici nucleari in Italia
di Lisa Bernardini

Le navi a perdere, ci hanno raccontato, viaggiavano cariche di rifiuti. E questo è vero. Ma tra un contenitore e l’altro, tra un fusto tossico e l’altro, si nascondeva qualcosa di molto prezioso: materiale nucleare a uso bellico, precisamente plutonio. E questo nessuno ce lo ha mai raccontato.
Se ne parlerà nel programma “Scienza e lavoro”, condotto da Diego Righini, in onda venerdì 7 dicembre ore 21 su Sky 828 e OneTv canale 86 digitale terrestre, con replica domenica 9 su Teleromauno ch 271 ore 21:00. Al talk show, organizzato su iniziativa di Sergio Bartalucci, presidente dell’associazione degli Scienziati e Tecnologi per la Ricerca Italiana (ASTRI), partecipano Monica Mistretta e Carlo Sarzana di Sant’Ippolito, autori del libro “Plutonio. Navi a perdere, vincerà chi avrà l’ultima bomba”, edito da Città del Sole.
Carlo Sarzana di S. Ippolito è Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, insignito dell’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. Ha svolto gli incarichi di professore a contratto presso le Università di Trento, l’Università La Sapienza a Roma, l’Università di Lecce e l’Università Lumsa di Roma. Ha diretto varie ricerche presso il Cnr. Ha fatto parte di commissioni ministeriali in tema di privacy e lotta alla criminalità informatica. Ha svolto numerosi incarichi presso il Consiglio di Europa e presso l’Ocse. È stato autore di numerosi articoli e studi in tema di diritto, sociologia di aspetti giuridici dell’informatica, ordinamento giudiziario. Suoi i volumi “Informatica e diritto penale” (ed. Giuffrè) e “Informatica, Internet e diritto penale (ed. Giuffrè). È coautore del volume “Profili giuridici del commercio via Internet” (ed. Giuffrè). Suo è il recente volume dal titolo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le cose non dette e quelle non fatte” (edizioni Castelvecchi).
Monica Mistretta è giornalista d’inchiesta, collabora con alcuni quotidiani online, si occupa prevalentemente di Medio Oriente e traffici di armi e collabora anche con alcuni ex magistrati. Nel 2015 è uscito “Vittorio Arrigoni, il cono d’ombra”, edizioni A3 Books, un’inchiesta sulla morte dell’attivista italiano a Gaza.
La storia dei traffici illeciti di materiale nucleare inizia a Reggio Calabria negli anni 90 con le indagini del sostituto procuratore Francesco Neri. Nel suo pool investigativo lavorava Natale De Grazia, capitano di corvetta della Marina Militare Italiana, l’uomo che aveva scoperto che sulle navi a perdere non c’erano solo rifiuti ed è morto per questo.
De Grazia sapeva qual era la destinazione finale di quel materiale nucleare a bordo delle navi, materiale con il quale si potevano fabbricare bombe atomiche: l’Iran. Sapeva anche che il traffico era gestito da alcuni paesi Nato. E questo era davvero troppo per chi quei traffici li gestiva: le navi a perdere nascondevano un segreto che non doveva in alcun modo essere scoperto. E che ancora oggi rischia di mettere in imbarazzo l’intero mondo occidentale. La questione delle sanzioni all’Iran è più che mai aperta. Se non altro perché nessuno, fino a oggi, ci aveva raccontato chi ha fornito materiali e tecnologie nucleari agli ayatollah. Per saperne di più, appuntamento al 7 dicembre.

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