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moro ucciso giornaleMartedì 12 gennaio alle 9:30, nell'Auditorium del Monastero dei Benedettini, si apre il convegno "Le verità nascoste: da Aldo Moro a Piersanti Mattarella e Pio La Torre" organizzato dal dipartimento di Scienze umanistiche nell’ambito dei laboratori d’Ateneo su “Territorio, ambiente e mafie” dedicati alla memoria del magistrato catanese Giambattista Scidà, in collaborazione con le associazioni “Memoria e Futuro”, “Libera” e “Fuori dal Coro”.

Il convegno è stato dedicato alla memoria di Elena Fava, figlia del giornalista ucciso dalla mafia, recentemente scomparsa. 

Si tratta di una giornata di studio sui riflessi storici, politici e sui buchi neri delle indagini dei delitti politici Mattarella e La Torre, da intendere come momento iniziale di una riflessione più profonda, e culturalmente critica, libera da qualsiasi condizionamento ideologico e rivolta essenzialmente alle nuove generazioni, sulle stagioni stragiste che hanno segnato il nostro Paese dal dopoguerra ad oggi. A partire dalla fine degli Anni 70, quando Cosa Nostra azzerò in Sicilia una classe dirigente dall’impronta civile e antimafiosa (il presidente della Regione e il leader del principale partito di opposizione), storici, giornalisti, avvocati, docenti universitari e magistrati sono impegnati in un'analisi non di rado controcorrente che prende le mosse dall'immediato dopoguerra (e dai misteri irrisolti della strage di Portella della Ginestra) e che non guarda soltanto alle risultanze di pur importanti processi in corso con pezzi dello Stato, tenuto conto che l’azione della magistratura in questi settant'anni ha evidenziato limiti oggettivi dovuti sia all'esigenza di trovare le prove concrete, ma in parte, anche a complicità, inerzie e distrazioni.

Sarà quindi esaminata una fase storica segnata da attentati funzionali alla destabilizzazione del sistema per realizzare una forma di golpe strisciante che mutasse radicalmente il quadro politico-istituzionale in modo da favorire, anche, interessi mafioso-criminali. Per questo – come spiegano i promotori -, aprire una fase di riflessione collettiva che coinvolga i luoghi della ricerca, della formazione, dell'informazione, delle arti e del cinema, significa chiedersi fino a che punto i fatti del passato si ripercuotano sulle vicende del presente, rischiando di condizionarlo nei delicati meccanismi di modifica dell'impalcatura costituzionale. Tutto ciò in un contesto di omologazione culturale influenzata da una narrazione falsata degli eventi storici che rende ineludibili domande dolorose e legittime che ancora attendono risposte.

I lavori - coordinati dal presidente dell'Unione nazionale Cronisti italiani Alessandro Galimberti - saranno aperti dal rettore dell'Università di Catania Giacomo Pignataro, dal direttore del Disum Giancarlo Magnano San Lio, dal coordinatore di Libera Giuseppe Strazzulla e dal coordinatore di “Memoria e Futuro” Sandro Immordino. Il prof. Antonio Pioletti curerà l'introduzione alla relazione del prof. Nicola Tranfaglia (Università di Torino) dal titolo "Da Moro alle stragi del ’92-’93: una storia ancora da scrivere", seguita da una serie di video-interviste agli studenti dell’Università di Palermo su Moro, Mattarella e La Torre, curata da Giorgio Mannino.

Seguiranno gli interventi della giornalista del Fatto Quotidiano Stefania Limiti (Servizi & segreti: da Moro a La Torre, i buchi neri nella strategia della tensione), dell'avvocato Adriana Laudani (già deputato regionale del Pci) su "Mafia, politica e affari negli Anni 80 in Sicilia”, del vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Claudio Fava (I delitti Mattarella e La Torre nelle carte dell’Antimafia), del redattore di Report Paolo Mondani (Cosa Nostra e l’eversione nera), e del prof. Ernesto De Cristofaro (Università di Catania) che interverrà sulla legge Rognoni-La Torre.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14:30, interverranno lo storico Aldo Giannuli, il giornalista del Corriere della Sera Andrea Purgatori (Il depistaggio: prassi investigativa costante), il giornalista del Fatto Quotidiano Giuseppe Lo Bianco (Il delitto Mattarella tra buchi neri e depistaggi), e Armando Sorrentino, avvocato di parte civile Pds nel "processo La Torre" (Processo La Torre tra mafia e atlantismo), e la video-intervista all’economista Nino Galloni.

Le conclusioni sono affidate al Sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo.

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Tratto da: agenda.unict.it