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20151210 pres lerbaneradellanotteRomanzo storico di Anselmo su Bernardino Verro, i fasci siciliani e le lotte contadine sarà presentato il 10 dicembre a Palermo
"L'erba nera della notte" - il romanzo storico del giornalista Nonuccio Anselmo pubblicato dalla Mohicani Edizioni - sarà presentato giovedi 10 dicembre alle ore 17.30, a Palermo, nei saloni del centro culturale Biotos di Via XII Gennaio 2. Insieme all’autore, interverranno il professore Nino Buttitta (antropologo di fama e figlio del poeta Ignazio Buttitta) e i giornalisti Daniele Billitteri e Giancarlo Macaluso (presidente dell’Assostampa di Palermo).

Per incuriosire i giovani, attratti dall'attualità piu' che dalla storia, l'Editore ha ideato un escamotage letterario, inserendo nella quarta di copertina una data attuale (il 3 novembre del 2015) per l'uccisione di Bernardino Verro, in modo tale da far documentare i giovani e meno giovani sull'accaduto. Occorre ricordare il contributo offerto da Bernardino Verro ai Fasci Siciliani, primo esempio di antimafia sociale e popolare.

L’autore narra la saga dei “viddani” di Santa Lena, uno dei principali quartieri contadini del paese del feudo. Una saga che si snoda per decenni, dai Fasci Siciliani di fine Ottocento all’abbandono delle campagne nella seconda metà del Novecento.
Il romanzo ruota tutta attorno ad un protagonista d’eccezione, don Michele Rizzuto, che ha combattuto per l’emancipazione della gente dei campi fin dalla fanciullezza. Davanti alla sua salma appena composta sul letto di morte, quello che fu un giovane seguace diventato poi sindaco per sua volontà, Melchiorre Carnemolla, chiede a Brasi Ferrante, un maestro in pensione col vizio della storia locale, di non disperdere quell’esperienza di lotta di don Michele e di tutti i viddani del paese. Brasi Ferrante avvia la sua inchiesta e ne vengono fuori un secolo di lotte esaltanti e di cocenti sconfitte, fino agli ultimi due colpi di lupara che abbattono Peppuccio, il giovane figlio dell’ex sindaco, divenuto segretario della Camera del lavoro. Malgrado tutto, però, Carnemolla non considera questa l’amara conclusione della storia. Peserà di più l’abbandono della terra da parte dei giovani.